Se Darwin vivesse ai giorni nostri e invece di perdere tempo a studiare gli uccellini delle Galapagos fosse un esperto di musica rock, avrebbe senz'altro individuato l'anello di congiunzione tra l'hard e il punk. E non sarebbe stato, come tutti possono pensare, uno strano nucleo familiare di quattro falsi fratelli con il cognome uguale, nossignore, ma una tribù di cinque squinternati che vivono selvaggiamente alzandosi a mezzogiorno, cibandosi di hamburgers, giocando uno sport improbabile quale il wrestling, divertendosi con i b-movie e correndo appresso alle ragazze per farsele in un'auto presa in prestito. Non solo, hanno pure il coraggio di mettere in copertina quel brutto ceffo di Handsome Dick Manitoba in una posa da improbabile wrestler destinato a soccombere al primo cazzotto.

E' il 1975 e sotto la produzione di Sandy Pearlman i quattro accordi di "Next Big Thing" riprendono il rock stradaiolo dei concittadini New York Dolls senza alcuna vergogna, ma c'è qualcosa di nuovo nell'aria, l'andamento stravaccato di una ballata come "I got you baby" anticipa certe cose dei Clash cantate con voce indolente da Strummer. L'attacco di " Back to Africa" getta le coordinate del punk "melodico" e "Master Race Rock" con il ritornello in coro da tipico anthem punk fanno capire che i gruppi inglesi debbono molto alla band più sottovalutata del pianeta. Brani come "I live for cars and girl" e "Weekend" mostrano quanto la scrittura del bassista Andy Shernoff (anche direttore di una fanzine) fosse ben superiore a quella elementare delle band che avranno successo qualche anno dopo. E gli assoli al fulmicotone di Ross "The Boss" Funichello sono merce preziosa in un periodo che abolirà i guitar hero. Per non parlare del roadie, cuoco, wrestler, Handsome Dick Manitoba, scheggia impazzita che provoca lo scompiglio con le sue urla di presentazione di un assoluto anthem come "Two Tube Man" che non riuscirete a togliervi più dalle orecchie. Ascoltate la versione di "California Sun" che termina con l'urlo liberatorio chachacha!!!... e siate onesti nell'ammettere che surclassa qualunque altra compresa quella dei fratellini Ramone che verrà qualche paio d'anni dopo.

E perché mai i Dictators non sfondarono? Misteri del rock, questi idioti con il loro atteggiamento cazzone crearono più gente confusa che convinta del nuovo corso che avrebbe dovuto prendere la musica. I frequenti cambi di formazione portarono in seguito al disfacimento della band, Mark Mendoza se ne andò con i Twisted Sister, l'altro chitarrista Scott Kempner formò gli ottimi Del Lords, mentre Ross "The Boss" mise in piedi addirittura i cafonissimi Manowar.

Ci resta tra le mani un disco tra i meno considerati dell'intera storia musicale contenuta in qualsivoglia libro del cazzo. Per fortuna abbiamo le orecchie.

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