Pubblicato nel 2006 dalla label "The End Records", specializzata nell'offerta di un metal eclettico e d'avanguardia, il cd "There Be Squabbles Ahead" è l'album di debutto dei "Stolen Babies", formazione di Los Angeles. La band (nata dalle ceneri dei "The Fratellis", un gruppo dark-punk-cabaret) autodefinisce il proprio genere come "Prog-Pop-Cabaret-Thrash-Quirky-Goth-Rock", il che può far capire quanto sia difficile rinchiudere dentro ad un genere predefinito l'offerta del gruppo (si potrebbe forse paragonarli in parte ai "Mr. Bungle").
Nonostante la matrice hard di buona parte dei brani il disco meriterebbe anche l'ascolto da parte di chi non è di solito attratto da certe sonorità, data la grande varietà di stili e generi presenti all'interno di ogni singolo brano. La cantante e frontwoman Dominique Lenore Persi passa dalle parti sussurate al growl senza apparente difficoltà, mostrando ottime capacità vocali e anche il resto del gruppo (alle batterie da segnalare Gil Sharone dei "The Dillinger Escape Plan) non è da meno fornendo tutto il supporto necessario utilizzando strumenti che spaziano dalla più tradizionale chitarra al violino, all'arpa, alla tromba et simila.
L'album inizia con "Spill", sicuramente uno dei pezzi più pesanti, tra campane, organo e growl, ma già da questa prima track si ha un idea del connubio genio-follia che caratterizzerà tutta l'opera. Nei brani successivi si possono individuare sonorità cabaret-varietà ("Filistata"), wave-punk-rock("A Year Of Judges") o anche gothic ("So Close") e persino qualche accenno al thrash ("Mind Your Eyes"). Il tutto mantenendo un elevatà qualità per tutti e tredici i brani, senza cali di tono e difficilmente ci verrà voglia di saltare una canzone. Un altro pregio di questo cd è che risulta orecchiabile sin dal primo ascolto, ma anche andando avanti nel tempo non rischia di venire a noia in quanto di volta in volta si finisce sempre per scoprire qualche aspetto che prima non si aveva notato.
Pensando che questa è l'opera d'esordio il gruppo merita sicuramente di essere seguito, sperando che un eventuale secondo album sia degno sucessore del primo.
Vivamente consigliato a tutti, soprattutto a coloro che pensano che metal voglia solo dire rumore e urla!
Ps: questa è la mia prima recensione, sono aperto a critiche (costruttive!) e consigli!
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