Gruppo (anzi gruppone) formatosi nel 2000 quasi per scherzo da 5 amici con la passione per la musica popolare, questi Republica Fortuna si sono sempre più consolidati integrando numerosi altri componenti, (tanto da arrivare a 12 effettivi) e fatti conoscere grazie ai loro concerti (veri e propri show).
Vengono dal Costarica, più precisamente da La Fortuna (da qui il nome della banda), città del cantone di Desamparados in provincia di San Josè, e propongono uno ska molto 'soft', nel quale fa capolino la tendenza sud-americana alle influenze latine ed alle atmosfere ora allegramente ballabili ora malinconiche.
"De Reyes A Bufones" parte subito con "Trago Amargo" che fotografa in pieno l'ecletticità del complesso costaricano abile nel mescolare ritmo e romanticismo senza strafare con virtuosismi ma sfoderando una mesta semplicità da concerto paesano. Più spensierata la seconda "La Cumbia Del Enanito Feliz" dove insieme ai fiati assume il ruolo di protagonista la fisarmonica, sempre con il tappeto di percussioni cubane e batteria elettronica sopra il quale muoversi a piacimento.
In "Como Me Voy A Olvidar" si sentono invece in primo piano le due voci di Kevin Monge e David Espinoza, mentre "Carnival", più ritmata, è secondo me la più bella e particolare del disco. La conclusiva "La Avispa" mette ancora in evidenza le doti di Alejandro Urena, Jorge Chinchilla, Alejandra Hernandez e Fernando Jimenez con le loro trombe e tromboni.
Per gli amanti della musica popolare sud-americana sicuramente un buon disco, suonato con passione, naturalmente live (punto di forza dei Republica Fortuna) all'interno del quale si alternano episodi adagiati sul genere proposto ("Chacha Chà" e "Nunca Jamas" ad esempio dove la splendida sezione fiati è amalgamata insieme dalle percussioni di Dario Jarquìn) ed anche alcuni spunti di uno ska inteso tutto alla loro maniera.
Che dire? Vamos a bailar!
ZOT !
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