Ho la fortuna che mi piace ANCHE il death metal.

"ANCHE" nel senso che non concepisco chi ascolta solo e soltanto Malevolent Creation e Vader, ma non comprendo neppure chi per partito preso non ha mai ascoltato gli Obituary o i Morbid Angel pensando facciano solo rumore e non musica. Cosa c'entra tutto ciò? C'entra perché sopra il cd di questi Orthodox provenienti dalla Spagna c'era l'etichetta che annunciava: "Death Metal". Bene; non c'entrano proprio un cazzo col death metal.

Siamo di fronte ad un'opera maestosa nella sua lugubrità, già dalla prima "Con Sangre De quien Te Ofenda" si percepisce la sperimentazione malata alla quale si va incontro per tutta la durata del disco. Strano e dispersivo per essere solo doom, tetro per essere solo jazz, complicato e dissonante per essere post-rock. Le pause che tagliano a metà gli stridolii di chitarra sono incubi incastonati nella musica, il finale con tromba e clarinetto uno strano scherzo macabro.

Pesantissima la chitarra che introduce "Mesto, Rigido E Cerimoniale", che si trascina a fatica per i suoi 9 minuti esasperanti, mentre è solo nella terza "Solemne Triduo" che si sente per la prima volta la voce. Una voce flebile, disarticolata, che si smarrisce risucchiata dal vortice noise della 6 corde e dal suono ipnotico del basso.

Il terzetto di Siviglia cavalca l'enfasi secolare sulla quale costruisce le sue atmosfere rarefatte ed ossessive, una spiritualità cristiana che si fa largo tra il paganesimo e si mescola col sangue che porterà la religione ad incarnare il peccato e la colpa.

Deliziosamente desolante la title-track dove un vento di morte spira lento, agghiacciante "Puerta Osario" con i suoi 2 minuti di pianoforte violentato, si arriva poi all'infinita "Templos", 15 minuti di calvario dove gli strumenti sono solo malsani e lontani presagi che ci accompagnano verso la fine imminente.

E la fine arriva spietata con "Parte II: Apegeum", secondo episodio del disco dove compare la voce, malata comparsa in una dolorosa palude di distorsioni che continua straziante sino a fagocitare sé stessa.

L'angoscia musicale fatta poesia.

Lasciatevi avvinghiare dalle 7 tracce di "Amanecer En Puerta Oscura".

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