In attesa dell'imminente (e pubblicizzatissimo sul myspace) nuovo album dei Cypress Hill, prove generali per B-Real, che staziona sugli scaffali con il suo debutto solista "Smoke N Mirrors", pubblicato per la Duck Down Records.
Se con le ultime pubblicazioni provenienti dal mondo Cypress e dintorni (ricordiamo i numerosi mixtape di Louis, i progetti paralleli di Muggs, e non ultimi i rispettivi solo-album di Sen Dog ed Eric Bobo), il declino del marchio CH appariva già ben limpido, era ovvio che le aspettative per quanto segue fossero ai minimi storici, difatti di peggio proprio non si ci poteva aspettare da questo deludente lavoro, che vanta featuring e collaborazioni di svariate vecchie conoscenze, già apparse sulle precedenti releases, (Kurupt, Snoop Dogg, Damian Marley, Xzibit), ed altri nomi decisamente meno risonanti (Babydoll Refresh, il protetto Young De, Bo.Roc). A Sick Jacken, The Alchemist, J.Turner, Scoop Deville, e lo stesso rapper messicano/cubano il compito di confezionare le produzioni. Inutile mettere in luce come l'assenza di Dj Muggs si faccia notare molto, ma non a livello tale da compromettere il risultato finale, visto che oltre alle produzioni, sicuramente non all'altezza, è in primis lo stesso B-Real a non convincere : è piuttosto evidente infatti come il mattatore delle folle, autentica marcia in più di successi del calibro di Insane In The Brain e Tequila Sunrise, abbia perso lo smalto ed il flow fluido e tagliente che lo resero celebre ed amatissimo nel suo genere.
Tra improponibili divagazioni latine ("Fire", e "1 Life" con la partecipazione dell'altro Cypress Sen Dog) più simili ad uno di quei ridicoli balli di gruppo, che alle affascinanti sonorità latin-dark degli esordi, inutili arrangiamenti ultramoderni ("6 Minutes", "Gangsta Music", "Smoke N Mirrors"), suoni giocattolosi degni dei peggiori youtube-beatmakers ("Don't Laugh" viene solo parzialmente risollevata dalla prestazione di un buon Xzibit, "Dr.Hyphnenstein" ci mostra uno Snoop Dogg sempre più patetico), sono davvero pochi i lampi di un disco che sembra non aver nulla da aggiungere all'ormai appagante carriera del carismatico rapper. Tra quest'ultimi si ricordano "Everything U Want" (una coinvolgente base e poco altro), e l'ottima "Psycho Realm Revolution", forte del feauturing del vecchio socio Sick Jacken, e di inaspettati quanto funzionanti richiami 90's (bello il synth stile g-funk).
Non resta che aspettare il nuovo album, per vedere se sia veramente giunta l'ora di mettere la parola fine ad un marchio rispettabile e storico come Cypress Hill.
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