Nella prima metà degli anni '90 ci fu un ritorno del punk rock, soprattutto a causa di gruppi hard core melodici e pop punk che, nel bene e nel male, sdoganarono il genere portandoli a livelli, se non di massa, quasi.
Affianco a questi gruppi c'era però una scena decisamente underground e minoritaria artefice di una musica legata al punk 77, sia in termini di sonorità che di "attitudine" (autoproduzione, dischi vinile ed in particolare nel formato 7 pollici, ecc.). Ho deciso quindi di provare ad iniziare una serie di recensioni di queste band iniziando con quella che è senza alcun dubbio la miglior punk rock band degli anni '90: i Rip Offs!
Dopo lo scioglimento della sua precedente band, i Supercharger, Greg Lowery decide di essersi rotto di quello che in giro viene spacciato per punk e insieme a Jon Von (ex Mr. T Experience) e Jason e Shane White (ex Fingers) mette in piedi una nuova band di puro, grezzo, selvaggio punk rock senza compromessi di chiara matrice settantasettina.
Missione compiuta, con delle calze nere da rapinatore sulle facce i Rip Offs suonano un grezzo punk registrato in maniera low-fi, che non può lasciare indifferenti. Lo si può sentire nella manciata di singoli che hanno registrato e nell'unico Lp uscito solo in vinile a testimoniare ancora l'attitudine di questa band.
Chitarre sporchissime energiche e rabbiose, due tre accordi, riff rock'n'roll, ritmi tirati mai troppo veloci, testi divertenti e politicamente scorretti (ascoltatevi Cops, Ugly o She Said Yeah) e un pizzico di garage sono la formula che percorre i solchi di questo disco per tutte le sue 14 tracce (fra cui due cover: una dei Supercharger e una dei Lurkers), semplicemente puro punk rock, lo spirito del 77 è finalmente tornato.
Purtroppo dopo questo disco i Rip Offs si scioglieranno, ma Greg continuerà a suonare punk rock, prima negli Infections e poi nei Zodiac Killers e a produrre (fino ai primi anni 2000) ottimi dischi con la sua etichetta.
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