La rete ci dà la possibilità di vedere, ascoltare, conoscere cose con le quali non verremmo mai in contatto altrimenti; DeBaser ne è un esempio. Molti cercano tra le recensioni quella bella o brutta, alcuni cercano i loro album o band preferiti, altri (tra cui io) girano per trovare qualcosa di nuovo, un gruppo mai sentito, un genere illeggibile, un disco mai trovato in negozi o bancarelle.
Questo probabilmente è uno di quei dischi. Gli Octum sono un quartetto proveniente dall' Arabia Saudita, e precisamente dalla città di Jeddah, e "Fighting For Freedom" è il loro primo demo, uscito nel 2008, un paio di anni dopo che la band aveva iniziato la propria attività.
5 canzoni di thrash classico, registrate discretamente e suonate bene. Bello l'arpeggio che introduce la prima "Illusions Of War", dove si sente l'impostazione thrash anni '80 americano, ancora più completa la successiva "In 60 Fire" sorretta nel mezzo da un lungo quanto buon assolo di chitarra (Sultan Ridwan). La costruzione dei pezzi non brilla certo in originalità, ma la tecnica soprattutto del batterista Mohammed Kumkumji è apprezzabile, ed anche la title-track è una traccia che non sfigura insieme a molti gruppi thrash targati USA.
Unica nota dolente dal mio punto di vista è la voce del cantante/chitarrista Faisal Al-Alamy: troppo dispersiva in alcuni punti, proprio fuori posto come tono in altri, anche se i cori non sono male, ad esempio in "The End".
Ma alla fine, perché ascoltare thrash dall'Arabia Saudita? Bè, ognuno ha la sua risposta, a me piace trovare musica in posti lontani dei quali poco sappiamo, e penso che piuttosto dell'ennesima raccolta di 6 cd con 1 inedito e 4 poster dei Metallica, un'ascoltatina al demo autoprodotto di questi Octum, la si possa pure dare volentieri.
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