Polonia. Musicalmente, a parte il folk, mi viene in mente il death metal. Non solo i Vader o i Behemoth, ma una miriade di altre band, alcune che scimiottano i già citati, altre che propongono qualcosa di più originale ma che si accosta sempre a quel genere. Se devo essere sincero poi, fra questo macello di gruppi dai nomi più dispErati (come Infernum, Decapitated, Witchmaster, Kataxu, Artrosis) la maggior parte delle volte non riesco a captare la differenza tra il Technical-Progressive-Death e il Melodic-Death-Metal, ma sarà un problema mio.
Capita ogni tanto però di pescare dal calderone polacco una band che stupisce, quello che mi è capitato con questi Tides From Nebula.
Il quartetto proveniente da Varsavia si è formato l'anno scorso e "Aura", il loro primo lavoro, è uscito nel Maggio 2009, portandoli poi in tour assieme ai modenesi At The Soundawn.
Il Post-Rock proposto è gradevole ed originale, le 9 tracce che compongono il disco completamente strumentale sono eterogenee e si mantengono tutte sullo stesso livello.
Atmosfere languide ricamate da arpeggi di chitarra lasciano talvolta spazio a parentesi più rock che poi tendono a dileguarsi come in "It Takes More Than One Kind Of Telescope To See The Light", molto bello l'inizio deciso della seconda "Sleepmonster" che in seguito rallenta bruscamente annacquandosi in distorsioni e variazioni batteristiche per poi riprendere mordente verso la conclusione. E' secondo me proprio il suono malleabile e corposo, ma mai pesante, dei due chitarristi Waleszynski e Karbowski (quest'ultimo anche alle tastiere) a dare sicuramente un tocco in più ai pezzi, come ad esempio nella parte iniziale della bellissima "Higgs Boson" o in "Tragedy Of Joseph Merrick" con la base ritmica del duo Weglowski (basso)-Stolowski (batteria) in evidenza. Da segnalare pure la lunga "Apricot" che conclude soavemente il disco con un tocco di malinconia sonica.
Molto bella anche la copertina di "Aura", del portoghese Helder Pedro, già collaboratore degli irlandesi God Is An Astronaut.
Un ottimo esordio, un album dalle sonorità particolari e dalle atmosfere molto rilassanti.
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