Tutti conosciamo i Ramones, è inutile continuare la celebrazione di un gruppo che semplicemente ha di fatto fondato il vero Punk Rock estremizzando un discorso già iniziato da MC5, in parte Who e soprattutto Iggy & Stooges, grandi influenze del gruppo. I Ramones hanno ribaltato, rivoluzionato e scosso il mondo del rock come nessuno, neanche Elvis forse. Ramones: la parola dice tutto. Ma nelle radici del gruppo come noto non c'erano solo il selvaggio rock n roll delle band sopracitate ma anche Surf, Bubblegum pop e in generale il vasto mondo del pop sixties.
Dopo i primi 3 inarrivabili album la svolta se di svolta possiamo parlare era già arrivata con "Road to Ruin", il quarto splendido album prodotto dal fuoriuscito Tommy evidenziava maggiormente a quanto già fatto precedentemente le grandi influenze pop anni 60. Dopo il super prodotto da Phil Spector ma ottimo "End of Century" per aprire il nuovo decennio, che sarebbe stato il più difficile per la band, venne questo sesto album di studio dei leggendari fratelli del Queens che continuava su questo verso, ma comunque senza rinnegare del tutto il punk originale. Questa volta prodotto dal meno blasonato ma anche meno despotico e tirannico polistrumentista dei 10cc Graham Gouldman, definito da Marky Ramone "l'album pop del gruppo" e "uno dei miei preferiti" l'album in questione è uno dei più snobbati da critica e pubblico, e anche in parte sottovalutati perchè di tracce brutte non ce ne sono, non mancano tracce anonime ma anche grandi pezzi che non sfigurano a confronto con quelli degli album precedenti seppur non arrivando a quei vertici. La prima "We Want to Airwaves" è un piccolo capolavoro di punk orecchiabile e sarà un classico della band da quì in avanti come ancor di più la grandiosa terza "The KKK Took My Baby Away" col testo dedicato alla nota vicenda Joey/Johnny/Linda ovvero la ex fidanzata di Joey "rubata" dal chitarrista che in seguitò se la sposò anche, uno dei pezzi più belli del repertorio dei 4 che purtroppo sarà anche coverizzata in modo osceno da Marilyn Manson. "It's Not My Place(In the 9 to 5 World)" e "She's a Sensation" rispettivamente al sesto e al settimo posto gli altri brani più noti, ottimi anche se abbasatanza inferiori ai precedenti.
Le altre non calano mai drasticamente il livello generale, "All Quiet On The Eastern Front" parte bene e si mantiene buona nonostante gli evitabili cori di Dee Dee, "Don't Go", ottima breve e melodica," You Sound Like You're Sick", "You Didn't Mean Anything To Me", "Come On Now", "The Buisness Is Killing Me" e "Sitting In My Room" scorrono tranquille e completano il quadro senza troppi sussulti o niente da raccontare particolarmente, senza lode senza infamia come il disco insomma.
Chiusura dedicata a "7-11": splendida ottava traccia, sicuramente la migliore in assoluto del lavoro, la più lunga ed emozionante nel suo raccontare una tenera e triste storia d'amore attraverso la magnifica voce del grandissimo Joey.
Un album non imprescindibile se non si è un fanatico dei Ramones come il sottoscritto, ma neanche un album da disprezzare o ignorare completamente, un album che sta benissimo nel repertorio di una band che comunque non ha mai tirato fuori album brutti o senza dignità. La carica degli esordi non gli appartiene, ma la sensazione è quella di un lavoro leggero ma godibile, ben arrangiato e ben fatto nel suo insieme, un album molto onesto in conclusione.
Consigliato a chi vuole assaporare anche il lato più melodico e a tratti romantico e malinconico della band. Anche se non all'altezza dei migliori lavori è un album che comunque tra alti e bassi scorre liscio senza momenti di noia. I Ramones sono una band da conoscere scoprire e assaporare per ogni singola nota di ogni singolo album.
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