Come si fa a rovinare un buon album, suonato discretamente e registrato bene? Con un cantato pessimo. E purtroppo i Resistencia ci sono riusciti in pieno.
Non che "En Las Venas" (2007) proponga sonorità innovative, ma un heavy metal ben arrangiato lungo tutte le 12 tracce del disco, fra accelerazioni power, parti rallentate e riff chitarristici che se non brillano di originalità, non sono affatto male.
Il quintetto di Pichincha, vicino a Quito (Ecuador), ha però un "Due di Coppe" nella manica quando la briscola è Bastoni: trattasi del vocalist David Carrion.
Dopo l'apprezzabile intro "3:15 AM", le speranze si infrangono subito dopo pochi secondi della seconda "Cambios", violentata da un tono vocale a dir poco inadeguato.
Non che le linee vocali siano costruite male o fuori tempo, anzi, basta ascoltare la Title-track per notare il buon incastro testo-musica, è proprio la qualità del cantante che vacilla spaventosamente; non possiede potenza, non riesce ad arrivare dove il contesto richiederebbe sugli acuti (l'inizio di "Agonia" sembra Tarzan che manca la liana), affossa pure il lavoro dei due chitarristi Pelaez e Casares in altri punti. Un disastro.
Alcune canzoni si salvano più di altre, come "Consignias", grazie anche ai cori. Aggiungiamo il fatto che i Resistencia cantano in spagnolo, e dunque si nota ancor di più l'articolazione vocale, e la frittata è servita.
Bella la conclusiva (e strumentale...) "Cayendo Al Vacio", un ultimo appunto va alla copertina: assolutamente orribile.
Peccato, perché "En Las Venas", primo full-lenght della band, pur nel suo contesto metal, era un album godibile.
Se esce la versione karaoke, me la compro.
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