Il troppo disordine accumulato dal conservarsi dei miei hobbies, durante una adolescenza vivace e dinamica incomincia a mettere in panico i miei schemi; passare le giornate davanti al computer per combattere cause giuste, masterizzare e sgranocchiare snack davanti ai migliori film trash diventa sempre più difficile, urge una drastica pulizia. Ecco quindi che mi ritrovo in una fase molto rara nella mia vita: "il riordino", ma questa volta non si tratta di impilare per l'ennesima volte le migliaia di cd e di buttare tutto il restante sull'armadio, bisogna eliminare il superfluo, o meglio: l'inutilizzato. E di inutilizzato c'è e c'èra da tempo un comodino sotto alla scrivania, che mi ero proprio dimenticato della sua esistenza, e per colpa di una eterna staticità nel corso degli anni i suoi cassetti si aprivano a fatica. Tanti innocui e piccoli ictus mi martellarono il cranio quando sotto ai quaderni delle medie trovai una busta di plastica (di quelle con i buchi per i raccoglitori) piena e stracolma di ritagli di vecchi giornali anni '90. Piero Pelù è vestito in stile country rock e tiene appeso al collo un grosso medaglione tondo, Ghigo è grasso ma non si vergonga ad indossare dei pantaloni di pelle.

LITFIBA. Quanti ancora oggi credono che il nome del gruppo volesse significare LITalia FInisce a BAri? Si parlava e si discuteva molto di questo e altro negli anni d'oro della band, ma non ci si poteva (o almeno io non potevo) collegarsi a internet e intercettare qualche forum per avere delle notizie, bisognava comprare molte riviste, restare sempre sintonizzati su "tv music" (Che non è MTV) e ascoltare parecchia radio (cosa che ora io non faccio più). Quel profilo, quello stile, quelle basette, quegli "UAH!" mi avevano influenzato, Piero per me era un grande, ora lo considero uno come tanti altri presente in una corrente di pensiero che colpisce i più deboli e i meno affermati (esistenzialmente parlando): LA MODA. Con un po' di rimorsi e amari flash mentali (non solo per la musica ma anche per i ricordi di quegli anni) alzo gli occhi verso le videocassette di Sogno Ribelle, El DIablo Tour e Lacio Drom Tour, completamente ricoperte di polvere, le loro custodie per un certo periodo mi servirono a tener custodita segretamente l'erba. Intraprendendo una nuova carriera musicale, questa volta indirizzata verso un contesto più mediatico/commerciale Piero ha deluso non solo le mie aspettative, ma anche quelle di tante migliaia di amanti del rock autentico. Bomba Boomerang, Toro Loco... non avrei mai immaginato che anche i migliori geni si sarebbero vergognosamente abbassati ai livelli dei cosidetti TORMENTONI.

Nel frattempo poi altri LITFIBA concepirono altri album intitolati "infinito" o "Elettromacumba", una musica diversa, scarsa, vuota, fittizia, forzata e completamente priva di autenticità. I Litfiba che piacevano a me erano i massimi esponenti del rock italiano, privi di qualsiasi smielatura giovanile, antimoralisti, ribelli, (solo) metaforicamente satanici, con elevate capacità tecniche (Ghigo renzulli con quella chitarra mi sorprendeva sempre), con sonorità raffinate e ricercate e testi non banali, bensì filosofici che rappresentavano un grande tutto del mondo. SI è sciolto un gruppo e si è sciolta una musica; del nuovo ostacolato ruvido impetuoso ma inaccessibile panorama musicale italiano, il rock è oscurato, quello consentito è quello falso, quello extracommerciale. Da Vasco Rossi (che per carità, qualche canzone carina l'ha fatta) a tanti altri, oggi non si capisce più nulla, nessuno stile è come quello dei cari e vecchi Litfiba, nussun gruppo rock disegna un sentiero per una fuga dagli schemi mentali, dai falsi moralismi e dalle ciniche realtà moderne. A volte colti e poetici, altre volte trucidi e metallici, caparbi e aggressivi, cattivi e razionalmente obiettivi: Erano questi i miei litfiba. Nascono con Desaparacido e muoiono con Mondi Sommersi.

Poichè penso che un appassionato di musica generale, (meglio ancora se italiana) non possa ignorare la loro presenza e il loro percorso, conglio a chi solo ora è intenzionato a documentarsi sul gruppo: RE DEL SILENZIO, una raccolta ben fatta di canzoni bellissime e autentiche. Le prime tre canzoni sono tratte da "17 RE" album del 1987. "Re del silenzio" mistica e poetica, "Resta" dura e agressiva e "Gira Nel mio cerchio" pesante cattiva e con interessante assoluccio di tastiera nel ritornello. Seguono poi "Amigo" e "Louisiana" da "Litfiba3" del 1988, la prima si annuncia con un rombo di Harley Davidson e loa musica dura e melodica rende l'idea del clima caldo e deserto di certe zone d'America, la seconda è un'originalissimo capolavoro di inestimabile valore, che grazie all'aiuto di un ottima tastiera ne dipinge un'atmosfera misteriosa e delicata. La quasi tribale "Cangaceiro" dal travolgentissimo ritmo texano è l'unica canzone tratta dall'album "PIRATA" DELL'89. si arriva alla top amarcord, quella che considero la parte più importante, ovvero le tre canzoni tratte da "EL DIABLO" del '90: l'omonima El Diablo famosissima, la semi blasfema GIOCONDA dall'atmosfera carica, adrenalinica e spettacolare tendente quasi a un HEAVY METAL e "PROIBITO": una canzone che manifesta il vero spirito ribelle della band, e a proposito di ribelle, seguono due canzoni tratte da "SOGNO RIBELLE" del 92. "BAMBINO" tranquillissima rilassante e melodica, e "TEX(remix)" cattivissima e stupenda, anch'essa presenta riferimenti all'America in stile Renegade. Dall'album Terremoto vengono sparate "MAUDIT" massiccia e violenta e "SOTTO IL VULCANO" psichedelicamente popo\rock, ma anche "DIMMI IL NOME" dall'indimenticabile intro di suoni e vociare siciliani interrotti dal grido di Pelù: "TERREMOOOOOOOTO!".

Ho tutta la discografia dei Litfiba, ma a volte, quando voglio sentire "un po' di loro" metto questo cd (faccione di Piero in copertna, croce infuocata sul disco) ricordandomi di quegli anni in cui Piero era un altro uomo: I LITFIBA ERANO FAMOSI MA NON ANDAVANO DI MODA.

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