Il nome della band di Peter Hayes (guitar, bass, vocals), Robert Turner (guitar, bass, vocals) e Nick Jago (drums) è preso dal film del 1954 di Laslo Benedek con Marlon Brando "The Wild One", Il selvaggio.
La gang di motociclisti di Brando si chiamava "Black Rebels Motorcycle Club".

I B.R.M.C. hanno lasciato cadere la "s" e si sono battezzati. Si sono formati a San Francisco nel 1998 e questo è il loro primo disco (B.R.M.C) ...che cagata... so far so good...

Questo è il disco piú inutile che mi sia mai capitato di ascoltare.
I B.R.M.C. sono la fotocopia fatta con toner scaduto dei Jesus And Mary Chain. Copiano i suoni, nei video copiano l'estetica di "Psychocandy", copiano i tagli di capelli, il modo di cantare.

I B.R.M.C. sono al massimo una "tribute band", ma non la "big thing" annunciata dalla stampa (collusa).
Ma "tribute band" non vogliono essere (mi vengono in mente i No Way Sis, ottima "tribute band" degli Oasis), nelle interviste dicono che i Mary Chain non li hanno ispirati, non li hanno sentiti, ma i Ride.

Valutandoli come "tribute band", può piacere il secondo singolo, prima canzone sull'LP, "Love Burns", = Mary Chain con effetto swoosch sulle chitarre, rimane inclassificabile "Whatever Happened to My Rock'N'Roll (Punk Song)", pessima nel titolo e pessima in assoluto, si può sentire "Rifles".
Si può invece andare a fare una passeggiata.

Il resto cosí. Un disco da buttare nel cesso. La mia copia la ho riportata al negozio, ho detto che me lo hanno regalato ma che non mi piace. Lo ho scambiato con "Hatful of Hollow" degli Smiths che non avevo su cd.

Ah, dimenticavo, non copiano solo i "Mary Chain", ma nell'ultima canzone del disco anche gli Spacemen 3, nella "spirituale" "Salvation", non avvicinandosi neanche un po' alla magnificenza degli Spacemen 3. Una perdita di tempo totale.

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