Ok. Questa è la mia prima recensione. Non ho pensato molto al disco da trattare, mi è solo venuto in mente che magari potevo rendere giustizia a un album che reputo un semi-capolavoro, ma che ho scoperto essere incredibilmente sottostimato da tutti gli adepti di Mr. John Frusciante, inspiegabilmente considerato un Guitar God, o persino un personaggio ultraterreno. Per me si tratta solo di un buon artista che ha avuto i suoi alti, ma soprattutto i suoi bassi, visto che per quanto mi riguarda l'ultima decade con i Peppers sarebbe da cancellare.
Anyway, siamo nel 1995, e dopo mesi di duro (?) lavoro alle Hawaii, ricadute varie nelle droghe pesanti e diversi cambi alla chitarra, i Red Hots propongono il loro nuovo e attesissimo lavoro, il primo a presentare nella line-up l'ex Jane's Addiction Dave Navarro, reduce dall'esperienza dell'ottimo progetto Deconstruction con l'amico Eric Avery. Il disco si chiama "One Hot Minute" ed è stato scritto quasi tutto dal solo Flea, che partecipa per la prima volta anche ai testi. In questo disco gli altri tre peperoncini hanno solo il ruolo di turnisti, o quasi.
Si è spesso detto che Navarro trasformò in questo periodo la band in una specie di formazione Heavy Metal, ma trovo che sia un'affermazione inesatta: l'album presenta una vasta tavolozza di diversi generi alla quale il gruppo attinge per creare interessanti trame stilistiche. Si va dal rock sperimentale di "Warped","Deep Kick","Transcending" o "One Big Mob" agli episodi pop funk "Aeroplane", "Walkabout", "Falling Into Grace". Interessanti gli spunti acustici "My Friends", "Tearjerker" e "Pea" (il tentativo di Flea di sventolare la sua bandiera!). Come ho già detto, la componente più metallara di questo disco non è espressa in quantità maggiore di quanto non la si trovi su "The Uplift Mofo Party Plan" o "Mother's Milk" e si può individuare soprattutto nei brani "Coffee Shop", "Shallow Be Thy Game" e nella title-track.
Nonostante l'aspetto dark e tatuatissimo, Dave Navarro non è mai stato un chitarrista di stampo metal, ma piuttosto psichedelico. La psichedelia è infatti il genere che per me è evidenziato di più in questo lavoro, sicuramente aiutato da un rinnovato (anzi, mai perso) interesse di Kiedis, Flea e dell'ex Jane's Addiction per gli allucinogeni.
Per quanto mi riguarda, ascoltando "One Hot Minute", non si ha a che fare con un suono ibrido. Questo disco è molto più Chili Peppers di alcune merde anni Duemila come "Stadium Arcadium" e, più di ogni altro, "By The Way", che proprio non sopporto. Meglio il più recente "I'm With You", che forse potrebbe essere una futura recensione.
In conclusione, questo album dovrebbe essere quantomeno apprezzato vivamente da ogni vero fan del quartetto californiano. Per quanto mi riguarda lo piazzo senza problemi nella loro Top 5. Consigliato agli amanti del rock mainstreem appena un po' più ricercato.
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