L'anno è il 1995 e i Chili Peppers vengono da un periodo difficile causato dall'abbandono del chitarrista John Frusciante nel bel mezzo del tour mondiale del loro disco più famoso e riuscito, "Blood Sugar Sex Magik".
Per rimpiazzare il fondamentale Frusciante, i Peppers, optano per l'ex Jane's Addiction Dave Navarro, ottimo chitarrista ma forse troppo diverso dal suo predecessore per essere subito digerito da fan e critica.
Dopo questa breve introduzione mi accingo a parlare del disco in sé; la cosa che colpisce di più e il cambio netto di tematiche ed atmosfere che avvolgono il lavoro rispetto a quelle che caratterizzavano le precedenti uscite dei Peppers. Se prima i temi principali erano l'amore per la vita, il sesso. il divertimento e la musica trasmetteva grande vitalità, con questo disco le atmosfere diventano più cupe e magnetiche e una perenne malinconia avvolge l'intero album, anche le canzoni apparentemente più gioiose e vitali. I temi trattati nei testi sono principalmente la tristezza e la solitudine ("My Friends"), la dipendenza (su tutte "Warped" ma ci sono accenni anche in "Aeroplane" e "Deep Kick") e la morte che fa da tema portante di due delle migliori canzoni dell'album: la commovente "Tearjerker", dedicata a Kurt Cobain e la bellissima "Transcending" rivolta al promettente attore River Phoenix, stroncato di recente da un overdose.
Per quanto riguarda la musica invece le coordinate non cambiano drasticamente rispetto al passato, i quattro propongono il loro solito crossover, forse un po' indurito, dove però l'influenza di Navarro si sente, soprattutto nell'introduzione di elementi quasi psichedelici in pezzi come "One Big Mob" e "Falling Into Grace".
Nel complesso l'album risulta ben fatto, l'opener "Warped" è un gran brano con un riff avvolgente e poderoso e il cantato di Kiedis da un tocco di originalità e psichedelica in più al brano.
Il secondo brano, "Areoplane", scelto come singolo, e buono, non trascendentale, degna di nota la superlativa prova al basso di Flea che in questo album arriverà a livelli davvero vertiginosi e si auto celebrerà nella fantastica "Pea" .
Altri ottimi brani sono la title track dal riff rovente e avvolta dal magnetismo di cui parlavo prima, l'accoppiata "psichedelica" "One Big Mob/Falling into Grace" (da notare l'uso del cry baby nella prima da parte di Navarro) e "Shallow Be Thy Game".
I brani migliori e vera forza del disco restano tuttavia le tre ballate, le già citate "Tearjerker" e "Transcending" e "My Friends" scelta anche come singolo.
Forse il fatto che le ballate siano il punto forte del disco (cosa insolita per i Red Hot), il passaggio ad un chitarrista con uno stile molto diverso da Frusciante e il confronto con il capolavoro "Blood Sugar.." hanno fatto giudicare spesso frettolosamente quello che invece è un buon, se non ottimo album, molto originale ed intimo, che ovviamente però non può reggere il confronto col predecessore.
Carico i commenti... con calma