Il progetto continua ... [re: jazz] prende corpo. Si evolve in una sorta di struttura modulabile, composta da un nucleo base e un folto gruppo di bravi artisti che si alternano. L'esperimento ormai non è più così originale, ma sempre degno di grande attenzione, fosse anche solo per scoprire nuovi talenti o per apprezzare (qualora ce ne fosse ancora bisogno) la tecnica e la bravura di Nils Petter Molvær, Matthias Vogt, Heiko Himmighoffen oppure le splendide voci di Lisa Bassenge, Jhelisa Anderson e ... non solo. Di certo siamo lontani dal primo album celebrativo, zeppo di composizioni magistralmente interpretate da questi giovani mostri nati sotto il suono del jazz. "Point Of View" è un disco di cover. In buona parte brani già noti presi in prestito a gruppi già noti, quali Soul II Soul (Keep On Movin'), Air (All I Need:-), Ultra Naté (Twisted), Mò Horizons (Remember Tomorrow), U.F.O. (Is Name Is:-) e tanti altri.
L'ascolto è delicato, leggero quasi etereo e a tratti avvolgente come il fumo di una sigaretta catturato da un raggio di luce, blu. Purtroppo la selezione proposta è risultata poco ardita e l'impresa di distillare l'anima jazz da certi brani già ampiamente riusciti ha prodotto un buon risultato, ma poco che lasci veramente il segno. Degna di nota è certamente la confezione, sempre molto curata e con un ricco book fotografico a corredo. In definitiva un disco complementare, che si lascia ascoltare senza grandi impennate, senza necessariamente conquistare la scena ma non per questo meno importante.
"avolteunaltropuntodivistaènecessariopertrovarelagiustadistanzatralecose"
Point of view, appunto!
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