Cosa dire di un album come questo... E' difficile trovare le parole esatte per definire le emozioni che si provano ascoltandolo.

Va detto che questo è un disco molto malinconico, parla di morte e degli istinti suicidi che inducono le persone a farla finita.
Oltre a ciò, è anche un disco che cerca di far forza negli animi di coloro che si trovano in queste disperate situazioni. È sufficiente acoltare la bellissima "Everybody Hurts" per rendersi conto della forza con cui Stipe cerca di fare ciò. Ma "Everybody Hurts" non è che una perla del capolavoro indiscusso che è questo album.
Si passa da inni blues come "Drive" a ballate rock come l'ermetica "Find The River"... Passando ovviamente per canzoni che hanno come tema centrale il ricordo ("Nightswimming"), la denuncia sociale ("Ignoreland"), l'ammirazione verso qualcuno che non c'è più ("Man On The Moon") o la tristezza nel constatare di essere ormai vicinissimi alla fine della vita ("Try Not To Breathe").

Un disco unico, ribadisco. Che va annoverato tra le pietre miliari del rock e che può essere tranquillamente accostato a tre altri capolavori del gruppo, quali "Murmur", "Out Of Time" e "New Adventures In Hi-Fi".

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