Sempre un piacere notare come la scena alternative italiana stia crescendo, anche grazie a label italiane che hanno idee e potenzialità per far emergere nomi che – altrimenti – finirebbero immeritatamente nel dimenticatoio.
Il sodalizio Remains In A View/Memorial Records è quindi una sorta di bomba per chi – come il sottoscritto – ama immergersi nell’underground alla ricerca di qualcosa di meritevole. Ed “Elegies” – debutto sulla lunga distanza per il combo di Sulmona – lo è sicuramente.
E’ un disco che darà gioie ai nostalgici di quell’hardcore/metal di inizio nuovo Millennio, quello che una volta scrollatosi di dosso l’ingombrante abito metalcore ha saputo evolversi verso lidi “post”. I Remains In A View d’altra parte hanno tutte le carte in regola per permettersi un simile approccio: chitarristi abili nel giostrare riff prog-oriented ad altre partiture più heavy oriented che danno peso al tutto, una sezione ritmica ispirata e intelligente se non altro nell’evitare di cadere nel facile tranello “breakdown” e infine un urlatore che merita ampiamente la palma di mattatore del disco per come ha saputo interpretare in maniera passionale un lavoro strutturato a concept per quel che riguarda i testi.
Gente come August Burns Red, primi The Ghost Inside e Misery Signals hanno sicuramente dato loro imput importanti a livello di stile, al punto da rendere “Elegies” un disco dal forte taglio esterofilo. Il lavoro svolto sui suoni nei romani Hell Smell Studios prima e da Vanara ha poi sicuramente giovato, dando alle canzoni entità precise e suoni cristallini che ben si prestano allo stile del quintetto. “Crossing The Line” e “Left Undone” sono attacchi frontali che ben si amalgamano con esempi di sobrietà come “Sleepwalker Blues”, intermezzo strumentale che dà una boccata di ossigeno a un disco cupo e claustrofobico.
Cercando quel qualcosa che non va potremmo forse citare la parola coraggio, spesso e volentieri latitante in questo episodio, ma che trattandosi di un esordio non avrebbe granché senso evidenziare. Il futuro di questo gruppo di Sulmona è senza ombra di dubbio assai promettente, ciò che conta ora è non fossilizzarsi a livello di idee su quanto fatto in questo esordio, ma bensì aprire le proprie porte a sperimentazione e quella fame di novità che ogni musicista ha dentro di sé.
Coraggio ragazzi, le basi per rendere ancor più entusiasmante il progetto ci sono tutte.
Carico i commenti... con calma