"Nocturne" è un disco che ho amato fin dal primo ascolto perchè è dinamico, complesso nella struttura ma capace di arrivare al cuore. Nelle 14 tracce si sente la cultura di Remo Anzovino: un artista che ha girato il mondo per creare questo album, che pratica da avvocato penalista ed è quindi abituato a scrutare le persone, che ha scritto musiche per molto cinema muto. Il primo brano "Nocturne in Tokyo" è ipnotico e accompagna per mano l'ascoltatore all'interno di una storia lunga una notte, "Esatasi" è una ballata per pianoforte e ottoni di grande intensità, "Storm" è legato alla musica dei Joy Division, in particolare all’album “Closer”, "Istambul" raccoglie i colori della città. Il primo singolo estratto è stato "Galilei" che è impreziosito dal solo del duduk di Vardan Grigoryan che porta la cultura del popolo armeno in un brano europeo. Nel booklet Anzovino racconta che ha scelto la forma del notturno perchè è la migliore per narrare con suggestiva immediatezza.

Scrive: "La musica del disco è nata come un flusso spontaneo di bellezza, anche se tutte le composizioni, da quelle più drammatiche come Storm a quelle più rasserenanti, sono frutto di un serio impegno costruttivo. La mia è una scrittura che nasce e si sviluppa grazie alla tecnica compositiva. La tecnica è al servizio di ciò che voglio raccontare e per me è fondamentale usare la musica al meglio delle sue potenzialità per raccontare degli altri e non solo di me stesso. È sempre stata una mia caratteristica. Componendo il materiale per questo album ho capito che potevo creare musiche in cui si può riconoscere in particolar modo chi vive una relazione matura, benché problematica, con l’esperienza della vita. La prima ragione di questo viaggio musicale è quindi portare gli altri al centro della musica, pretendendo da me stesso il massimo per offrire loro qualcosa di cui hanno bisogno. Una musica quasi “medicale”, terapeutica, non consolatoria, uno strumento per avvicinare l’ineffabile bellezza dell’imperfezione che è di fatto la vita."

Anzovino con questo disco scivola nella nostra immaginazione, apre tutte le porte e ci invita ad entrare per poi lasciarci seguire il percorso che preferiamo.

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