Un pesante grigiore. Se non fosse per quelle bandiere rosse appisolate sulle proprie aste si respirerebbe solo un pesante grigiore. E' morto il compagno Togliatti e bisogna ricordarlo. Per le cose buone e gli aspetti controversi. Era un uomo comune abilitato all'errore. Come tutti del resto. Ma era un compagno. Il Migliore.
Le bocche chiuse ma non ermeticamente. Il dolore afferra il cuore senza stringerlo. Non vi sono smorfie. Non si vedono labbra ridotte in serratura. Bensì adagiate, come le palpebre che scrutano continuamente il terreno. Lasciano lo spazio sufficiente a sfiorare la naturale intermittenza delle punte delle scarpe. Nessuno ci aveva mai fatto caso prima. I passi sono lenti e posso carpirne qualche particolare da sempre sfuggente. Una pietruzza, un tacco in elevazione, l'estremità umida di una gonna lunga o di un pantalone sfibrato. Quanta gente.
Difficile alzare lo sguardo. Si è troppo tristi per fissare il cielo. Al massimo vorrei imprecare contro quel cielo, ma, in fondo, che colpa ne ha. E quei pugni chiusi che sembrano volerlo colpire. Qualcuno si aggrappa ad una ringhiera o si arrampica su un muretto. La gola fa male. Un pugno d'aria vorrebbe uscire ma è meglio che venga soppresso. Se si unisse a quello di tutti gli astanti si scatenerebbe un tifone. Oggi sembra ci sia una specie di aurora boreale. Un'insolita mistura di atmosfere. Una reazione rigogliosa delle nuvole al cielo. Che bei colori. Sembra stiano chiamando all'appello il compagno Togliatti. Ascolterà le voci?
Il volto bianco del compagno attorniato da corone di fiori. Quella macchia che sembrerebbe animarsi al sol contatto con i petali caldi di rose rosse. C'è anche Lenin, almeno la sua ombra. Si moltiplica per acquisire il dolore della gente. Sembra divertirsi nell'apparire in ogni angolo accanto ad ognuno dei presenti. Non poteva mancare ai funerali del corrispondente italiano. Che vita intensa. La Grande Guerra, L'Ordine Nuovo, Le Lettere di Gramsci, L'Unione Sovietica, La Seconda Tragedia, Le Tre Pallottole, L'Epitaffio Inconsapevole, Le Invasioni Sbagliate, L'Amore di Nilde...
Un intenso grigiore per tutti. E' un momento triste. C'è però un'anima attonita che sembra avere più colore delle altre. Un pizzico in più, come un segnale, come un messaggio. C'è qualche goccia di sangue dimenticata che pervade oltremodo quelle membra. Lì, proprio accanto a lui. Enrico.
Quanta gente e quante bandiere. Non c'è neanche il vento con la voglia di gonfiarle. Oggi sembra triste anche lui, che quando calpestiamo queste stesse pietre ad urlare per le ingiustizie, diventa un grande collaboratore. Con quel suo fiato possente a riempire i nostri drappi, a sollevare i nostri pugni, a far echeggiare le nostre voci.
Oggi è solo silenzio e un continuo calpestio, un lieve stridore delle suole col terreno e quegli occhi, gonfi, che finiranno per consumare il selciato.
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