Non si discute sulla simpatia di Pozzetto come attore, cabarettista e quant'altro. In questa pellicola del 1996, impegnato come regista, attore e sceneggiatore, lascia davvero a desiderare. La recitazione dei comprimari, tipo il figlio, la fidanzata del figlio o varie comparse qua e là, desta, per la pochezza espressa, disgustosa meraviglia. Pazzesco il ruolo di Teocoli, nei panni di un grintoso trans dal cuore tenero.
Sebbene apprezzi Renatone, noto che in questo film rimane periferico. Le risate più pecorecce le regala Teocoli (Zobeide). Pozzetto è Parroco di una malfamata e periferica parrochia Milanese assolutamente non frequentata. Arriva il sacerdote a dirgli che le cose devono cambiare. Poi arriva il figlio con la fidanzata in cinta. Da come recita la coppia si presume verrà partorito un cagnolino. Poi il figlio sparisce e Pozzetto fa amicizia con la fidanzata rubiconda. Zobeide-Teocoli entra in gioco in qualità di amico della fidanzatina e si dimostra prodigo ad aiutare la bizzarra coppia nella ricerca del figlio scomparso ed incasinato con la droga. Alla fine, dopo gentaglia sconfitta e giustizia trionfante, tutto si risolve per il meglio e nasce il cagnolino, sorry, il bambino. Mi fa ridere Teocoli. La qualità del film è infima, con picchi immani di pecoreccio (vedi zona di prostituzione con roulotte che si ribalta per gli ardimenti di un cliente con una professionista). Io stesso, che amo il genere, ne esco deluso e salvo solo il losco figuro Zobeide.
Un filmettucolo basso, commediola thriller mascherata da film comico, o film comico mascherato da commediola thriller poco importa. Quoto Marco Poletti ancora prima che si esprima.
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