Non c'è luce nei solchi metallici, pesantissimi, costruiti dai Reverend Bizarre. Non c'è nessuno spiraglio, niente di niente. Soltanto fottutissimo doom metal acido, possente, deflagrante e infinito. Tre pazzi furiosi che se ne sbattono altamente della sperimentazione, della tecnologia e di qualsivoglia modernizzazione laccata per cagare fuori un disco di doom metal nero, magniloquente, ironico e anticamente "classico". La loro è l'estremizzazione musicale e concettuale degli svedesi Candlemass.
"II: Crush the insects" è il secondo capitolo in studio di questa estremizzazione, che aveva già fatto intravedere le proprie vesti nere nell'ep "Return to the rectory". Poi, nel 2005, è arrivato "Crush the insects", altro mastodonte oscuro del trio finlandese di Lohja. Originalità pressochè nulla, innovazione sotto lo zero: a quel paese i sofismi della musica, per loro conta il grezzume avariato della chitarra, il ritmo macilento, i richiami ancestrali e paganeggianti. Elaborano il suono epico del passato con la ruvida "Cromwell", distruggono ogni speranza con l'avanzare indissolubile dell'opener "Doom over the world", sbaragliano tutto e tutti con la prorompenza kyussiana di "By this axe I rule!", esempio lancinante del credo musicale del Reverendo.
Un disco dei Reverend Bizarre è il matrimonio primordiale e mistico di Candlemass, Pentagram, Saint Vitus e Black Sabbath portato all'ennesima potenza e poi infarcito di allucinazioni, pece e slavine di pietrisco proveniente da Cirith Ungol.
La pesantezza (e le viscere) ringraziano.
1. "Doom Over The World" (7:37)
2. "The Devil Rides Out" (6:10)
3. "Cromwell" (5:25)
4. "Slave Of Satan" (13:28)
5. "Council Of Ten" (8:32)
6. "By This Axe I Rule!" (10:02)
7. "Eternal Forest" (10:53)
8. "Fucking Wizard" (11:15)
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