L'amaro che mi ha lasciato in bocca "Rain Of A Thousand Flames", mini dei nostrani e celeberrimi Rhapsody, è un qualcosa al quale debbo ancora abituarmi, eh sì, era infatti un disco nel quale confidavo particolarmente, prima di tutto perchè doveva essere l'album della rivincita su tutti coloro che dicevano che "Down Of Victory" non era al livello di SOEL, ma è stato una delusione anche per ciò che offre, che non è assolutamente di buona qualità anzi... voglio analizzare le canzoni, al fine di rendervi più chiara la situazione e non so se sia in grado di riuscirci.

Traccia 1: "Rain Of A Thousand Flames", la più bella canzone dei Rhapsody! Eh si... velocissima, melodica, aggressiva, potente, in una parola SPLENDIDA; certo, forse non avrà un testo degno del migliore degli scrittori, ma poco importa perchè ciò che fa da controparte risulta essere varemente grandioso, le atmosfere che le tastiere del bravissimo Staropoli ci regalano risultano essere tanto belle quanto aggressive. Il gruppo vanta di un'esecuzione veramente eccellente in tutto il corso della song, che si presenta ricca di tappeti di doppia cassa (violentissimi), assoli velocissimi, sezione bassistica più che buona ed una voce fantastica. (voto 10) L'aria che si respira è quella del capolavoro, che però sfortuantamente non regge se non per questa traccia. Dopo la title-track, si passa così ad uno strumentale particolarmente calmo e neanche troppo brutto "Deadly Omen", il vero problema è che risulta essere un po' troppo abusato nelle sue orchestrazioni e nelle sue melodie (voto 5), melodie che ci conduco a "Queen Of The Dark Horizons", canzone abbastanza particolare, mi viene quasi da dire riuscita a metà: mi spiace definire così una traccia che se fosse priva di uno sfiancante intro di circa tre minuti, sarebbe veramente notevole. "Queen..." risulta essere una delle canzoni con i testi più belli mai scritti da Turilli, ed anche le atmosfere pesanti ed oscure, molto lente, sono di gran livello. Ripresa da "Phenomena" di Simonetti, la track scorre via abbastanza bene, se non fosse rovinata come già detto da un intro veramente poco utile. (voto 7)E adesso un respiro bello profondo perchè i prossimi 23 minuti di questo mini, saranno forse i peggiori che siano mai stati concepiti a livello musicale: il quartetto musicale "Tears Of A Dying Angel", "Elnor's Magic Valley", "The Poem's Evil Page" e "The Wizard's Last Rhymes", è infatti quanto di peggiore io abbia mai sentito; lento, faticoso da sentire e "incorniciato" da un testo ridicolo risulta essere il quarto episodio dell'album: "Tears of A Dying Angels", che accompagnato da una base musicale pessima, si muove per ben sei minuti sempre sulle stesse note che accompagnano un cantato veramente poco gradevole. Orribile la parte "recitata", che vorrebbe teatrale, ma che altro non è che ridicola. (voto 1) "Elnor's Magic Valley" è una pseudo-ballad tutta strumentale, dal forte sapore mediovale, che risulta essere totalmente fuori luogo (voto 3); "The Poem's Evil Page" si presenta come lagnosissima canzone, che alterna momenti quasi intimistici ad altri più "tirati", con un risultato finale veramente scarso, non fosse per la buonissima prova di Turilli. (voto 5) L'ultima traccia altro non è che una copia sbiadita delle più belle songs della primissima produzione Rhapsodiana, che offre di buono solo un bellissimo solo di basso nella parte centrale e i vari soli del bravo Luca. (voto 4-)

In definitiva, salvando tre tracce, l'album fa acqua da tutte le parti e neanche un'iper produzione ed una buona prova strumentale da parte di tutti i membri del gruppo, riesce a far sollevare questo disco dall'insufficienza totale.

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