Nell’estate del 1991 le uniche mie preoccupazioni da 14enne erano: sfondarmi i timpani con il mio walkman (nirvana , descendents e misfits essenzialmente), dove andare e quanto skateare e trastullarmi il coso la sera sui canali secondari.
Un giorno mi chiama il mio amico di una vita , lo e’ tuttora, Simone.
Penso: vorrà uscire in skate o andare a cazzeggiare in giro e invece mi annuncia, tutto galvanizzato, che aveva comprato da Contempo (chi e’ di Firenze saprà cos’era a quei tempi quel negozio) sta cassetta di roba spettacolare e che me la doveva registrare per forza.
A quei tempi ci registravamo una marea di cassette, tendenzialmente di roba punk hardcore che spesso sentivamo nei vari video di skateboard, a volte il buon Simone mi passava autentiche gemme a volte delle emerite schifezze e viceversa ovviamente.
Ho preso diversi insulti quando gli registrai Dynasty dei Kiss spacciandoglielo per un grand disco. Insomma, passo da casa sua qualche giorno dopo e mi fa vedere sta cassetta : copertina orribile, 5 tizi davanti ad una piscina con una cornice posticcia con dei disegni di merda, mah , guardo la casa discografica “alchemy records” , ri-mah, però ci sono le tavole da skate in bella mostra, mmmm, Simone guarda la mia faccia scettica e mi dice “oh ascoltalo 4,5 volte perché è particolare ma vedrai ti piacerà è una bomba”. Ok , però intanto andiamo a rompere le palle a quelli della banca in viale Morgagni con i nostri skate.
Nei giorni seguenti lo metto su, bella merda penso, o cos’è sta roba? Vanno tutti per i cazzi suoi qua!! Tolgo la cassetta e riapprodo a lidi piu’ conosciuti e sicuri, quelli di sopra.
Nelle varie settimane seguenti , dopo aver infamato Simone, vista l’insistenza dello stesso , “ ascoltaloooo ascoltaloooo” mi decido e lo riascolto varie volte.
E inizia a prendere forma sto disco, inizia ad avere un senso, m’innamoro di questo disco perdutamente.
Aveva ragione Simone, va ascoltato!! Dopo quasi 30 anni di ascolti rimango sempre dell’idea che ognuno in quel disco vada per i cazzi suoi, il batterista Bomer non riesce a tenere un tempo definito per piu’ di 10 secondi di fila, il bassista idem (in effetti le parti di basso le ha registrate il batterista), il cantante Jason urla come un forsennato, stacchi , ripartenze, coretti, assoli velocissimi a caso, accenni di crossover rap , giri metal, ritornelli killer, cowboy che ululano, un bellissimo caos organizzato.
Instabili, assurdi per certi versi , e non propriamente fortunati visto che 3 membri sono ormai sotto terra da un bel po’ di anni, compresi Bomer e Jason, ma autori di questa gemma per me sottovalutata degli anni 80.
Faranno altri due dischi buoni con la Epitaph records, ma non saranno mai piu’ a questo livello, e il buon Fat Mike dei Nofx dichiarera’ qualche anno piu’ tardi:
“ Tutti volevamo essere gli RKL, tutti volevamo suonare come gli RKL a quel tempo”, e aveva ragione.
Scab on my brain!
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