Questo che mi è capitato tra le mani è uno dei dischi più incredibili e complessi che abbia mai ascoltato. Si tratta di elettronica estrema, che raccoglie un incredibile quatità di idee e mutazioni ritmiche, caratterizzato da una ricerca sonora che a mio avviso supera addirittura quella condotta dai compagni oltreoceano Autechre. Per chi già conosce almeno in piccola parte la musica che produce questo signore può già immaginare cosa stia dietro questi solchi. I ritmi e i suoni sono di una complessità incredibile, ogni singolo beat è completamente "distrutto", reso irriconoscibile, "denaturalizzato" sino ad apparire il più artificiale possibile.

Un disco che racconta di guerre futuristiche, esplosioni cosmiche, grottesche quanto frenetiche ballate per androidi della prossima generazione.  (Sigstop, Arc-Acid) Il suono è sempre molto chiaro, confezionato nei minimi dettagli, risaltato e levigato sin quasi all'eccesso, questo contribuisce a dare una parvenza ancor più artificiale all'intero ascolto. Per fare un esempio, un disco come "Permutation" di Amon Tobin, è anch'esso artificioso ed innaturale (mai quanto questo!), ma il suono appare più sporcato, meno preciso, dando l'impressione di ascoltare un prodotto più datato, registrato magari con strumentazioni meno all'avanguardia. Sono dettagli che ad un ascolto molto superficiale sfuggono, ma nel complesso possono avere un peso notevole.

Questo album  tende a "riordinare" le idee già espresse sugli album "Lipswich" e "Asect-Dsect" ricerche sonore che focalizzavano invece l'attenzione su un certo tipo di idea.  "Cautella" crea un impasto sonoro che, traccia dopo traccia ti conduce dagli scenari oscuri e claustofobici iniziali (Helix Stair Helve, Orr Unfolding due su tutte) alla traccia finale "Timach" che suona come una sorta di liberazione di tutte quelle atmosfere tormentate e inquietanti di cui l'album trabocca, suono dopo suono. Passando attraverso i ritmi frammentati e le atmosfere "dark-noise" di "RSL-com", il rovinoso sconquasso sonoro di "LPR-port", affilatissimo, scheggioso ed imprevedibile, il groviglio ritmico perennemente vicino al caos, che caratterizza "Repol", "condito" una melodia "sottopelle" che crea atmosfere evanescenti, fantasiose. L'album scorre via dannatamente fluido, anche perche le tracce non sono mai eccessivamente dilatate ma "raccontano" ugualmente molto.

Un album consigliato solo a chi ha la pazienza di ascoltare senza subito giudicare, per i profani risulterà sicuramente molto ostico. Chi invece è già abituato ad ascoltare Autechre, Squarepusher, e compagnia bella, non troverà particolari difficoltà a digerire questo album anche se, "Sigstop" e "Arc-Acid" sono a mio avviso di una violenza tale da far sbiancare molti artisti "cult" della scena warp inglese...

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