Richard Hell, cantante e bassista, in questo album ha espresso con poesia, e per primo, il malessere senza rimedio dei giovani della blank generation.
Qui non c'è né diagnosi, né terapia a tutto ciò, ma solo la voglia di esternare il disagio! Dopo aver fatto parte dei Neon Boys (futuri Television) e Heartbreakers, intraprende la carriera solista e confeziona questo fenomenale lavoro che lo ergerà a leggenda. Dalla prima traccia si mettono in chiaro le cose: chitarre taglienti con stupendi intrecci, batteria di buon livello (Marc Bell, futuro Ramones) e voce mozzafiato. La seconda traccia è sullo stesso andamento, di grande impatto. Quì il cantato è da ossesso, Hell emette urla che non lasciano indifferente l'ascoltatore! "New Pleasure" è invece distesa e dolcissima, appena sussurrata come la successiva "Betrayal Takes Two". Ma sono già finite e la prossima traccia ci riporta al punk'n'roll iniziale con un ritornello martellante farcito con bravura dai Voidoids. "Who Says?", altrettanto ottima canzone, ci spinge verso il capolavoro che dà titolo all'album. "Blank Generation" è bella tirata, le chitarre dissonanti le danno quel tocco destabilizzante che viene espresso anche da Hell cantando disperatamente. "Walking on the Water" è una cover dei Creedence Clearwater Revival, molto bella e personale. "The Plan" è piacevole, rilassante e niente più. . . si passa ad "Another World", che parte tranquilla, cresce e finisce sfumando in un degenero di schiamazzi e chitarre sciolte; otto minuti da assaporarsi veramente con attenzione! "I'm Your Man" ci tiene sull'attenti con un classico rock e ci porta alla conclusiva "All The Way". L'ultimo pezzo è totalmente una sorpresa! Con grandissimo sentimento e tenerezza, ci regala un momento di serenità inaspettato. Un finale memorabile, senza parole. Inspiegabilmente mi ricorda la dolcezza di Nick Cave in canzoni come "The Ship Song". . .
A parte l'altissimo livello musicale, questo album dovrebbe averlo chiunque voglia parlare di musica e fenomeno punk. . . e non solo; anche di moda! Si dice che McLaren (manager dei Sex Pistols) fece copiare dai suoi quattro lo stile trasandato di Hell che poi è diventato un must per i punk del tempo. Quindi era anche "stilista"! Questo disco è un monumento punk.
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