Già dopo le prime pagine una certezza, quel Revolutionary nel titolo non è casuale...
Immaginate che un uomo dei nostri tempi si diverta a fare un salto indietro negli anni '50 a dissacrare e massacrare la stereotipata immagine della famiglia modello di quegli anni, immaginatelo solo però perché Richard Yates non è un uomo dei nostri tempi, è un uomo degli anni '50 ed è proprio questo che rende questo romanzo profetico e rivoluzionario.
April e Frank sono il prototipo della classica famigliola Americana. La nazione è tutta tesa al futuro e ad abbandonare il più in fretta possibile il ricordo dei dolori della guerra. La coppia vive in età adulta questa nuova epoca piena di benessere. Una casa nella periferia di New York con un giardino ben curato, due figli (maschio e femmina ovviamente), elettrodomestici, pochi amici con i quali condividere alcolici momenti di relax durante il week end. Lei è casalinga e lui lavora per una grande azienda a Manhattan, entrambi rappresentano la quintessenza del conformismo borghese americano ma loro non si sentono così, anche se la giovinezza nel Greenwich Village è lontana loro si sentono diversi dai loro vicini di casa conformati alle regole ed inconsapevoli. Eppure due figli e la routine quotidiana piano piano stanno distruggendo la loro serenità ed il loro sentimento. Se durante i primi anni della loro relazione quel sentirsi diversi permeava tutta la loro esistenza ora il loro spirito libero che odia gli schemi e l'ipocrisia dei ben pensanti emerge solo durante le serate passate ad ubriacarsi con gli amici o durante le loro conversazioni serali dopo diversi bicchieri di whisky ghiacciato. Intorno a loro un turbine di personaggi indimenticabili, ognuno con la sua nevrosi e con la sua vita a pezzi completano il tratteggio di questa vicenda umana.
Fin dall'inizio, dal loro primo devastante litigio la lente d'ingrandimento dello scrittore si avvicina sempre più a tratteggiare profili barocchi ed ecco che April angelo del focolare è null'altro che una nevrotica sognatrice piena di rimpianti e frustrazioni. Frank, ancor peggio, un piede nella realtà lo ha messo, ha trovato l'impiego più facile che la grande mela poteva riservargli, una grande azienda dove è solo un numero, uno che smista documenti e impiega il suo tempo a cercare il modo più semplice per passare le otto ore impegnadosi il meno possibile. April in un momento di "lucidità" diventa consapevole che questa routine potrebbe andare avanti per anni fino alla vecchiaia fino ad ucciderli e nelle sue tante ore di inattività prende corpo e forma un piano, fuggire, ricominciare una nuova vita in Europa lontano da quegli stupidi americani borghesi, ipocriti ed inconsapevoli... il piano poi condiviso con il marito darà loro un nuovo momento di respiro prima dell'inevitabile disastro che la vita sembra voler riservare a chi alle regole proprio non riesce a conformarsi.
Non è facile trovare questo libro, ora si può avere il piacere di pregustarne la lettura dopo averlo ordinato. Cercando recensioni su Internet ho scoperto che a gennaio uscirà il film diretto dal Mendes di American Beauty, allora sarà possibile trovarlo ovunque e probabilmente pagine e pagine verranno scritte a giustificare l'uscita di scena per molti anni di questo capolavoro nelle librerie italiane.
Ancor prima che tutto succedesse, ancor prima che intere generazioni precipitassero nelle stesse sabbie mobili di April e Frank, Richard Yates era lì a dirci tutto quello che sarebbe successo. Ad ogni passaggio della nostra vita forse chiedersi se stiamo diventando come April e Frank potrebbe aiutarci.
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