People, get up and drive your funky soul!

Tutti in piedi (get on the good foot, get on the good foot, get on the good foot!) e muovete le natiche, questo è il funk, il più folle e tribale dei generi musicali, ma che dico, dei prodotti della mente umana. Perchè il funk non fu...non è solo musica, ma anche cultura moda e politica. Il funk è una mentalità.

No, belli, non sto esagerando. L'avrei pensato anche io prima di leggere "Funk - la musica, il ritmo, i protagonisti" di Rickey Vincent. Questo libro apre la mente, apre la porta su un mondo passato che però in qualche modo è ritornato, forse non se n'è mai andato, di sicuro c'è. Vincent analizza non solo che cosa fu il funk, ma anche che cos'è ora, in cosa e come si è evoluto, perchè è nato e perchè è decaduto, perchè è fiorito. Il tema è complesso, molto più di quanto possa sembrare, e l'autore l'affronta con la competenza dell'esperto e dell'appassionato, ricostruendo l'evoluzione della musica afro-americana, la rivoluzione nera degli anni '60, la consapevolezza e l'impegno del popolo nero che si è riflesso in una musica più dura, più marcata ed estrema rispetto al soul, che aveva dominato il decennio e che aveva subito un duro colpo con la morte, nel 1967, di Otis Redding e dei Bar-Kays originali, con conseguente crisi della Stax Records (unica grande rivale della Motown Records nel campo della musica nera).

Insomma, a fine anni '60 il soul si evolve, diventa più duro, grazie soprattutto al "padrino del soul", e, c'è da aggiungere, del funk: James Brown. Partendo da Brown, molti creano un loro sound originalissimo, come Sly & The Family Stone, Parliament-Funkadelic, Kool & The Gang, Ohio Players, e poi la fusione col jazz di Ramsey Lewis, Herbie Hancock, Miles Davis, Donald Byrd, Tower Of Power e ancora il proto-rap di Gil Scott-Heron e dei Last Poets, il genio di Marvin Gaye e Stevie Wonder, gli Earth Wind & Fire, i Commodores, Average White Band, la nascita della dance (KC & The Sunshine Band, Chic...) il funk degli anni '80 (Rick James, Prince, Michael Jackson, The Time) la nascita del rap e dell'hip hop (Afrika Bambaataa) che al funk sono debitori in grande misura, la loro proliferazione negli anni '90 (Public Enemy, Ice Cube, Boogie Down Production...) fino alla storia dei nostri giorni.

Rickey Vincent parla della musica (la nascita, le caratteristiche, le evoluzioni), il ritmo (il richiamo dell'Africa, la centralità del groove), i protagonisti (e già ne ho citato abbastanza!). Il funk è un genere misconosciuto, ignorato e snobbato, se si è ascoltato un solo disco degli Sly & The Family Stone è già tanto, e questo libro offre l'occasione per comprendere un movimento sociale e umano che fu diffusissimo e che ha sviluppi fondamentali nel mondo d'oggi, e offre l'occasione anche per conoscere gruppi che meritano davvero e che non sono considerati dai più.

In breve, questo libro ci rende tutti un pochino più funky.

Free your mind...your ass will follow.

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