Praticamente un anno dopo la pubblicazione del fortunatissimo album scala classifiche "Loud", la cantante delle Barbados torna in pista con questo nuovo lavoro intitolato "Talk that talk", un ottimo successore di "Loud".

Testualmente il nuovo lavoro riprende le tematiche del precedente: amore, sesso e divertimento senza freni e bisogna ammettere che questa volta appare anche più spinto del solito. Musicalmente si nota con piacere che alcuni pezzi rimarcano le tonalità cupe che abbiamo apprezzato in "Rated R". Il primo brano è “You da one”, l’atmosfera è calorosa e festosa con questo pop caraibico dalle sfumature urban. “Where have you been” è un potenziale singolo dal sapore elettronico i cui toni diventano un po’ troppo house nei ritornelli, il risultato finale del pezzo è potente anche se molti potrebbero trovarlo trash. Tonalità dance in continuo crescendo ci accolgono nel primo singolo dell’album, “We found love”, un pezzo davvero trascinante che sta avendo molto successo nelle discoteche e nelle alte classifiche, qui il lavoro del dj Calvin Harris si sente tutto. La quarta traccia è la title-track dell’album, parliamo di “Talk that talk”, una vera perla r’n b con notevoli influssi urban avvalorati dalla presenza del rap di Jay z, colui che con “Umbrella” consacrò la cantante al grande successo, il pezzo è davvero energico e il testo è sessualmente allusivo, una commistione di ritmo e melodia davvero ben riuscita. Il quinto brano è di certo quello più controverso sia dal punto di vista testuale piuttosto esplicito e dal ritmo che si presenta come un mix tra pop caraibico e r’n b, il tutto però tende a farsi ascoltare con qualche difficoltà rispetto ai brani precedenti. Il bridge è un intermezzo rap della stessa Rihanna che sembra imitare lo stile della collega Nicki minaj. La sesta traccia “Birthday cake” dura circa un minuto e in maniera allusiva tratta sempre l’argomento sesso. La settima traccia dalle tonalità più aperte e dai temi più romantici, si lascia ascoltare con piacere, parliamo di “We alla want love”, il ritmo r’n b si interseca bene con i cori e con la voce della cantante. Un ritmo quasi esotico dal beat conturbante ci porta al brano “Drunk on love”, anche questa dal sapore romantico. I vocalizzi di Rihanna sono davvero pregevoli e il ritornello è perfetto per le radio, una potenziale hit.

“Roc me out” è il classico pezzo elettronico urban che non può mancare in un album della cantante, il brano è davvero piacevole e ben ritmato e in certe parti ricorda il precedente successo “Rude boy” dall’album "Rated r", anche il testo ricalca il vecchio successo parlando di un amore sporco e passionale. Pop caraibico elettronico con influssi urban è quello che troviamo alla posizione 10, “Watch and learn” è anche questa una canzone facile da ascoltare, in particolare il ritornello che è molto ripetitivo. “Farewell” è il brano che conclude la versione normale di "Talk that talk", una ballata rock romantica che si dimostra un ottimo stacco dai ritmi up-tempo elettronici. La versione deluxe dell’album comprende altre tre tracce, si tratta di “Red lipstick” mid-tempo urban r’n b dalle tinte scure che ancora una volta ci riporta ai tempi di "Rated r", davvero un ottimo brano. La seconda traccia è “Do ya thang” e qui condivido l’idea di averla inserita nella versione deluxe perché è sicuramente una album-filler dai ritmi e cori eccessivamente ripetitivi. L’ultimo brano è la romantica ballata “Fool in love”, una vera perla musicale dalle atmosfere sognanti in cui Rihanna si rivolge ai genitori affermando di aver trovato l’amore della sua vita. Un finale che chiude in modo molto piacevole un’esperienza musicalmente varia in cui non mancano piccoli esperimenti di pop elettronico “Cockiness” e di pop caraibico “Watch and learn”.

In conclusione bisogna ammettere che nonostante i brevi tempi di produzione, "Talk that talk" è un lavoro apprezzabile che mischia davvero bene le tinte dark di "Rated r" e quelle dance di "Loud". La cantante delle Barbados si dimostra un’artista versatile e musicalmente prolifica.

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