Siamo troppo europa-centrici, noi occidentali. Tutto ciò che gran parte della mia generazione sa sulla cultura orientale (me incluso) è, probabilmente, ciò che ha visto nel cartone animato di "Aladdin". Anche "Le mille e una notte" è qualcosa che si è inserito nella nostra cultura (d'altronde Aladdin è preso proprio da lì), eppure a me non era mai passato per la testa di leggerlo. Sapevo cosa fosse, l'avevo sentito nominare più di una volta, ma semplicemente era troppo distante da me perché me ne potessi interessare: non se ne è neanche accennato a scuola, per quel poco di letteratura che ho fatto, e non era inerente a nulla che mi riguardasse. Per me, era uno di quei moltissimi dati che si perdono in qualche angolo oscuro della memoria, e molto probabilmente sarebbe rimasto lì a lungo se non fosse stato per Rimskij-Korsakov, che mi ha incentivato a leggere il libro. Chiariamoci, "Sheherazade" ha poco a che spartire con la musica orientale; ma qualcosa dell'Oriente è rimasto, un "oriente-occidente", fatto di spezie, profumi, amori e avventure. Tutto ciò deve aver colpito molto l'animo del romantico Rimskij-Korsakov, che traduce queste dolci illusioni in musica, e riesce a renderle con temi semplici ed eleganti e senza mai spingersi più in là del necessario: credo davvero che questo pezzo sia la formula di un equilibrio perfetto, proprio come lo è "Le mille e una notte": chiunque tu sia, qualunque sia il rapporto che hai con la musica, resterai ammaliato da questo pezzo, non si sfugge.
(Conosco soltanto la registrazione di Gergiev con l'orchestra Kirov, quindi non posso che consigliare quella, su youtube se ne trova una sempre di Gergiev con la filarmonica di Vienna consigliatissima)
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