Il 2 Giugno, almeno per il sottoscritto, non è mai un giorno come un altro. Inevitabilmente. Purtroppo.
Il 2 Giugno del 1981, a Roma, causa un incidente stradale, moriva, infatti, Salvatore Antonio Gaetano, per tutti, semplicemente, Rino. Ogni tanto, Via Nomentana, triste luogo dell’accaduto, risente ancora dei fantasmi di quell’alba maledetta, che ha spazzato via l’ironia ed il sorriso di un giovane cantautore calabrese, degli anni settanta, ma non il suo pensiero.
Rino Gaetano era così, amava i colpi di teatro e la sua morte ne rappresenta un esempio. Maledettamente. Come quella volta che in un’apparizione televisiva, si presentò con una gallina al guinzaglio, oppure, come quella volta che a Sanremo, da sempre specchio del qualunquista-moralista-bigotto-puritano-benpensante panorama italiano (chiaramente, non solo musicale), si presentò abbigliato di smoking, cilindro e scarpe da ginnastica. Rino Gaetano era così.
Scriveva canzoni dal motivetto così facile, che chi le canticchiava ed ancora oggi le canticchia (magari sotto la doccia, magari mentre fa shopping o mentre porta il cane a fare i bisogni) non capiva tutta la rabbia, l’indignazione, il ribrezzo che si celavano in quei testi. In cui si sbeffeggiava soprattutto l’Italia. Patria di santi e di poeti e di navigatori e di pentiti e di “rivalutatori”. Beh, forse quest’utlimo termine che ho usato, vi suonerà un po’ male, ma ultimamente è molto in voga. In Italia soprattutto. Dove si “rivaluta” tutto, gli scandali, i processi, i reati più meschini, i cantautori morti. Così, come per Ivan Graziani prima e per Lucio Battisti poi, si è deciso di rivalutare anche Rino Gaetano, per l’appunto.
E nell’estate del 2003, dal nulla è sbucata “Sotto I Cieli Di Rino”, una raccolta delle più belle canzoni del menestrello, calabrese di nascita, romano di adozione. Ben ventisei brani, suddivisi in due cd. A dire il vero, a parer mio, i brani sarebbero venticinque, perché il remix della famosissima “Ma Il Cielo E’ Sempre Più Blu”, è da considerare più come un atto di folclore che per altro. Però, per chi vuole conoscere o riascoltare il repertorio di Gaetano, c’è da leccarsi i baffi. “Aida”, “Nuntereggae Più”, “Gianna”, sono solo alcuni dei pezzi pregiati, contenuti in questa raccolta.
Mentre a te, bellissima Italietta, oggi Rino Gaetano ti direbbe: "Io nuoto a farfalla e tu fai la rana… bisogna nuotare, lo sai anche tu… chi nuota da solo, affoga di più…"
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