Anno 1992. HM, la più diffusa rivista di metal di quel periodo riportava un servizio dedicato a questo gruppo italiano. Incuriosito mi recai dal mio negoziante di fiducia. Il vinile è ancora qua con me in questo momento mentre scrivo, in poche parole innamoramento al primo ascolto!
Dopo l'esordio su Vox Pop (Kriminale anno 1989) ancora legato al punk-hardcore italiano di metà anni '80 e il mini Lp omonimo del 1991, Edda Rampoldi, Andrea Scaglia, Fabrizio Rioda, Alex Marcheschi e Andrea Filipazzi ci regalano il disco che li proietta direttamente tra le band italiane più influenti e purtroppo sottovalutate degli anni '90. "Tutti vs.tutti" è a tutti gli effetti un disco di crossover come si faceva nei primi anni '90 figlio diretto di band come Living Colour, Faith No More, Red Hot Chili Peppers... con in più il valore aggiunto della voce unica e straordinaria del cantante Stefano "Edda" Rampoldi.
L'apertura funkeggiante di "Per me" ci introduce in un vortice di rabbia, melodia, tensione, che attraverso canzoni come "Stato di rovina", "Mother", la veloce "See Me", "Nessuno", "Maya", la metallica "Trascinami" ci porta al finale "Uomini", ballad per voce e chitarra con il suo testo antimilitarista. I componenti svolgono alla grande il loro compito: sezione ritmica potente, chitarre al limite del metal e tastiere mai troppo invasive.
Che dire? Un album perfetto? No. I "Ritmo Tribale" sforneranno ancora due capolavori, forse ancora più completi di questo: Mantra (1994), Psychorsonica (1996) prima dell'abbandono di Edda, ritiratosi dalle scene (Edda dove sei?qualcuno dice in India!? È vero?). Uscirà ancora uno splendido Bahamas (1999) con Scaglia alla voce, poi lo scioglimento... mi mancate!!!
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Altre recensioni
Di killrockstar76
"La maestosa voce di Edda... ti scaraventa in un turbinio di emozioni che, per chi ha il cuore debole, possono portare alle lacrime."
"Testi bellissimi, violenti e visionari, una schiaffo in faccia a un mondo in giacca e cravatta che qui viene deriso come solo il talento di un poeta può fare."