Partiamo dalla più classica delle considerazioni: un mini di tre brani a cosa serve?! A poco, sono un pagliativo, qualcosa che butti sul mercato per creare pathos in attesa dell’uscita del disco.
Una “formula” che potrebbe starci nel caso si parlasse di una band nota (ma non è detto, coi tempi che corrono spendere anche solo cinque euro per tre brani potrebbe essere un affronto non da poco al Governo Tecnico in carica), ma se stiamo parlando di un nome underground beh, i dubbi su questo tipo di iniziativa sono più che leciti. Un'introduzione che ci permette di andare ad affrontare questo “EP” dei Rivelardes (titolo quanto mai azzeccato non c’è che dire), band del bresciano che dopo la pubblicazione in Giappone del precedente lavoro e un’uscita su etichetta indipendente Indiebox pare abbia trovato nel pop-punk il proprio credo artistico. Un "credo" fatto di bei motivetti, cantato easy listening e qualche buona idea che saprà farsi apprezzare soprattutto da chi è solito ascoltare Fall Out Boy, New Found Glory e Simple Plan, artisti che molto hanno dato ai Rivelardes in fatto di stile. Pur trattandosi di un lavoro difficilmente giudicabile e che non aggiunge nulla di nuovo al genere possiamo ammettere che il risultato finale è piacevole, riuscendo nell’intento di farsi ascoltare senza troppe pretese facendo passare un quarto d'ora senza ripetuti sbadigli.
Di sicuro punti sui quali lavorare sodo ce ne sono, in primis le parti vocali - di buona fattura ma non efficaci come dovrebbero invece essere – e infine una maggior scelta di soluzioni in chiave chitarristica. Un omaggio ai fan e niente più, attendiamo il nuovo disco per capire di che pasta sono fatti questi Rivelardes targati 2012.
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