LA MUSICA DI UNO CHE NON SI DIMENTICA FACILMENTE
River Phoenix (1970-1993)
Fu il ragazzino-genio dei computers che entrò a contatto con degli stravaganti alieni, nella fantascientifica e romantica avventura di "Explorers" di Joe Dante (1985). Ma fu anche il ragazzino ribelle alla caccia di un cadavere, nel film capolavoro "Stand By Me" (1986) tratto da un romanzo di Stephen King. Ed ancora fu il disagiato ragazzo narcolettico in disperata ricerca della madre, nell'agghiacciante "Belli E Dannati" di Gus Van Sant (1991). Ed ancora indossò magistralmente un'altra manciata di maschere che lo consacrarono di diritto fra le stelle del cinema americano e gli regalarono, ancora adolescente, una candidatura all'Oscar.
Chi lo ha visto sul grande schermo difficilmente lo dimentica. Nonostante la giovane età e la brevissima carriera, diventò ben presto un'icona per gli appassionati di cinema di tutto il mondo. Pochi forse sapranno però che intraprese anche (nei pochi anni che ebbe a disposizione sulla terra) una tanto talentuosa quanto poco commercializzata ed amatoriale esperienza musicale.
Ne è a testimonianza un album registrato con il suo gruppo (gli Aleka's Attic), pressochè introvabile nei negozi italiani, ma le cui tracce sono agevolmente scaricabili dalla rete. Fra queste degna di particolare attenzione è "Accross The Way", un brano di atmosfera, coinvolgente e misterioso quanto il personaggio che lo interpreta (impegnato in tutti i pezzi sia alla voce che alla chitarra). Anche la dolce e soffice ballata "Until Now" è molto bella e contrasta parecchio con il veloce ed aggressivo rock di "Ordinary World", un pezzo stupendo.
Fra gli altri brani ancora degno di nota è "Mingle" che lo vede impegnato in una collaborazione assieme a Chris Cornell ed il mitico Jeff Buckley. Quest'ultimo è un pezzo molto particolare, che inizia in un'atmosfera sognante e dolce, per poi trasformarsi repentinamente in un rock energico scandito da graffianti riff di chitarra che improvvisamente si concludono lasciando di nuovo spazio a melodie oniriche. Bella anche la fascinosa "Setting", dove la voce di Phoenix è avvolta da un incalzante suono di chitarre. Altri pezzi sono sempre carini ed orecchiabili, ma in complesso un pò acerbi rispetto ai sopracitati.
Passò troppo poco tempo dalla fine dell'incisione delle tracce e dalle riprese dei suoi ultimi films nei primissimi anni '90, quando River Phoenix (al secolo River Bottom) morì nel pub dell'amico Johnny Depp, in seguito ad un arresto respiratorio, grottescamente scambiato da alcuni suoi amici presenti, per una delle tante burle inscenate per divertirli dall'attore-musicista.
Un gioiello per gli appassionati di musica (e di cinema), una testimonianza di quanto questo artista abbia lasciato in eredità anche al mondo della musica.
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