“Dicevano che la magia mi stava abbandonando ma io non credo proprio“ canta Robbie Williams in “Be a boy”, ed ascoltando questo cd posso dire che per fortuna ha ragione. Sinceramente che la magia lo avesse abbandonato lo ha pensato (sbagliando, visto il successo che sta avendo) più di un fan ascoltando il primo singolo che avrebbe dovuto portare il buon vecchio Robbie a riprendere la corona di re del pop .
Ma ragazzi, questo è davvero un gran bel cd. Un cd che ci fa risentire un Robbie anche un po’ più cattivo rispetto a quello sotto sedativo dell’ultimo cd. Sempre in “Be a boy” dice a tutti quei critici, come quelli della principale radio londinese che hanno deciso di non passare il disco in radio “Ho la metà dei tuoi anni e vissuto il doppio di te”. È proprio vero cavolo…quante vite ha vissuto questo ex-ragazzo prodigio diventato superstar per poi perdersi e ritrovarsi completamente?
“Gospel” è un altro dei pezzi che preferisco ascoltare in questi giorni e parla di una storia tra un sedicenne (in realtà è autobiografica, Robbie aveva 14 anni ma, come ha detto in una recente intervista, 14 suonava peggio di 16 nel testo della canzone) e una sua coetanea.
“Candy” oramai la conosciamo tutti come molto presto conosceremo “Different”, prossimo singolo, una delle canzoni più personali dell’album. “Preferiresti avere ragione che essere amata”, cavolo, quante ne ho conosciute di persone così. Robbie è cambiato, così come la sua voce molto più calda, matura. Ma non ha perso il vizietto di scherzare e giocare anche prendendosi gioco di se stesso. Emblematica “Shit on the radio” dove parla della merda che passano in radio canticchiandone un pezzettino alla Candy style.
In un cd veramente ben fatto non manca qualche spruzzata di U2 (Hunting for you) ma il pezzo che davvero mi prende è “Into the silence”… Chi conosce e ama “Karma Killer” non potrà non notare dei chiari riferimenti a questo grande pezzo sconosciuto ai più di Robbie Williams… ”Quando il destino busserà alla tua porta voglio esserci per fermare quella caduta, accovacciarmi accanto a te e vederti strisciare. Come ci si sente ad essere soli laggiù?”... l’unica differenza è che questo è un pezzo molto più dolce, meno rabbioso che fa venir fuori tristezza per la situazione ma nello stesso tempo voglia di gustare la vendetta lentamente, godendone fino in fondo. Sapendo che il prossimo che dovrà pagare sarai tu.
“Hey wow yeah yeah” è UN PEZZO assolutamente da stadio, assolutamente da inizio concerto, da una carica incredibile pur non vendo praticamente testo. Il cd scorre veloce fino a “Losers”, pezzo che sinceramente non metto tra i miei preferiti anche perché davvero è cantato al limite della stonatura, ma il testo è meraviglioso soprattutto se pensate che ha cantarlo è uno che è da 20 anni al top…”ci sarà sempre qualcuno migliore di te, anche se sei il migliore, quindi adesso finiamo questa competizione o saremo entrambi perdenti”. Gran consapevolezza. Dov’è il ragazzo spaccone protagonista di tante irriverenti canzoni? È cresciuto e finalmente lo si può godere in un disco davvero piacevole dall’inizio alla fine. La versione deluxe dell’album contiene 2 bonus track, “Reverse” che è assolutamente splendida e avrebbe meritato di essere nel cd standard e “Eight letters”, bel pezzo riciclato dall’ultimo album dei Take That (scritta comunque da lui) ma che cantata da Robbie sinceramente è tutta un’altra cosa e va forse a tappare un buco lasciato vuoto dall’unica cosa che manca in questo cd, cioè una ballatona stile Williams.
Anche i pezzi di questo cd che non menziono hanno qualcosa che mi cattura. Ottimo l’uso delle chitarre elettriche, il nuovo chitarrista riesce a non esagerare mai e davvero sono interventi sempre piacevoli.
Note negative: La copertina è davvero orribile… mamma mia, ok che è invecchiato e non è più quello di una volta ma davvero sta cover fa cagare. Il sax di “Be a boy”…ma che centra?!!? Sembrava una traccia Karaoke all’inizio. Bah!!!
Altre cose negative non me ne vengono su questo cd. Mi trasmette davvero tanta grinta e sensazioni positive.
Robbie è tornato per riprendersi la corona. Ma nel frattempo, a tutti gli amabili criticoni che ascoltano solo puro rock o musica assolutamente non commerciale ma che poi puntualmente leggono e criticano le recensioni su artisti che “dicono” di non ascoltare chiedo: ma chi aveva preso la corona di Robbie? Il posto è stato vacante. Tra un po’ non lo sarà più. Non vi piace? Chi se ne frega. Lui risponderebbe facendo spallucce e citando “Gospel” : “Bevo alla tua salute, mi hai sempre augurato il meglio e quelli che non l’hanno fatto su, andatevene a fxxxxxo"
Questa è la fine.
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