Mr. Robert Johnson, raffinato artista che in ventinove dipinti musicali traccia finemente vividi chiaroscuri mettendo la firma ad un’opera complessiva che racchiude in sé, simbolicamente, la sua terra d’origine, il Mississipi: la polvere delle strade, la ruggine delle fatiscenti ferrovie, il cotone delle sterminate piantagioni, l’odore del whiskey nei vecchi clubs neri, la miseria, la malinconia e, tuttavia, la forte coesione della sua gente, ancora imprigionata in una società che ha ben poco di egualitario.
Siamo nel periodo che precede il secondo conflitto mondiale, e il sogno americano è già per molti un’ amara illusione. Grande interesse per la musica, soprattutto nella società di colore pre-bellica, in momenti in cui anche la musica stessa stava subendo alcuni significativi cambiamenti; Johnson, così, impara a suonare l’armonica e solo in un secondo momento si avvicinerà allo studio della chitarra, certo non consapevole di avere nella sua mente delle idee straordinariamente innovative e rivoluzionarie, che avrebbero influenzato molteplici generi musicali. Una figura misteriosa, resa sfuocata dal tempo e dal suo stesso mito, l’artista maledetto nella sua incarnazione ideale, personificazione di un moderno Doctor Faustus che baratta -termine appropriatissimo in questa circostanza- la sua anima con un’abilità inusuale con la chitarra, e con una promessa di diventare tra i più grandi bluesmen della storia, in un patto col diavolo inverosimile ma sicuramente affascinante (leggenda, questa, diffusa da Johnson stesso).
Fu dopo la morte di sua moglie Virginia che cominciò a vagabondare, definendo la classica immagine del “genio sregolato”, mostrandosi quale amante morboso dell’alcool e delle donne, ma anche come un talentuosissimo musicista (probabilmente grazie alle lezioni impartitegli da altri due eclettici e fantasiosi bluesmen, Ike Zinnemann e Son House). E proprio la figura della donna trova spesso spazio nei suoi testi, una donna facile disposta a veloci avventure, insieme a quella, inquietante e oscura, del diavolo tentatore: e quindi è proprio il peccato il tema principale, accompagnato dalla disperazione e dalla mancanza di fiducia in qualsiasi possibilità di risalita redentrice da parte dell’uomo, irretito in un turbine perverso di brama e ambizioni, senza eventualità di fuga. Lyrics, pertanto, inconcepibili per quell’epoca e decisamente audaci, accompagnate dal suono “vintage” della sua chitarra acustica, che individua parti ritmiche (con classici accordi blues su quarta e quinta corda, spesso in 4/4) e piccoli bridges solisti su tonalità più alte, esaltando gli acuti di un Johnson coinvolgente interprete dei suoi lavori.
Il box-set “The Complete Recordings”, composto da due dischi (data di release: 28/08/1990), raccoglie la completa discografia di questo grande musicista, brani remastered che furono registrati, originariamente e per la maggior parte, in una stanza di hotel durante alcune sessioni di registrazione organizzate dal talent-scout Ernie Oertle, poco tempo prima della sua morte. Anche gli ultimi mesi di Johnson, però, furono immersi in un alone di mistero! C'è chi è convinto che abbia registrato un trentesimo brano (nascosto da qualche parte nel Mississipi in gran segreto) e, inoltre, non ci sono pervenute notizie certe neanche sulla sua morte, se non la data di decesso, il 16 agosto del ’38: le solite leggende ci riferiscono che probabilmente fu pugnalato da un marito geloso, altre ci dicono di una morte avvenuta per avvelenamento e, come facilmente prevedibile, c’ è un non poco rilevante numero di dicerie al riguardo. In ogni caso, lasciò ai posteri un patrimonio inestimabile per l’evoluzione della musica, nonostante la sua morte fosse sopraggiunta prematura, a soli 27 anni, una sorta di maledizione che colpì altri grandi artisti, Brian Jones (primo frontman dei Rolling Stones), Jimi Hendrix, Jim Morrison (cantante dei The Doors) e Kurt Cobain (leader dei Nirvana), tanto per citarne qualcuno, tutti scomparsi al nefasto traguardo dei 27.
Concludendo, un artista fondamentale, che seppe portare all’attenzione dell’opinione pubblica (anche se in misura esponenzialmente maggiore dopo la sua morte) i disagi della sua America, l’America rurale, l’America nera, lasciandoci contemporaneamente in eredità importanti concetti che risulteranno essere alla base del rock, contribuendo per certi versi anche alla sua nascita.
"I'm a poor drunken hearted man and sin was the cause of it allBut the day you get weak for no good women, that's the day that you surely fall"
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