Molti lo considerano rock'n'roll nonché il primo vero padrino di esso. Delle sue canzoni hanno fatto cover i più grandi personaggi del rock e del blues (gente come Clapton, gli Stones, Captain Beefheart, Muddy Waters, Elmore James e chi più ne ha più ne metta).
A mio giudizio Robert Johnson è il più importante degli artisti del periodo antecedente al rock e quello che ha influito di più sulla sua nascita. Pensare che in questi brani si trovano le basi di quello è stato ed è tuttora il giro del Blues e che è parte fondamentale del rock.

Secondo la leggenda Robert Johnson prima era non più di un Bluesman mediocre senza grandi capacità strumentali, a regalargli la sua grande tecnica chitarristica fu il patto con il diavolo che ripagò poi con una morte prematura. Una teoria più vero-simile è quella che a fargli da maestro fu uno sconosciuto di nome Ike Zinneman creduto da alcuni satana perché diceva di aver imparato a suonare la chitarra in un cimitero. Teorie a parte la musica di Robert Jonhson ha davvero qualcosa di Voodoo dentro. I suoi testi trasgressivi e poco ortodossi per l’epoca hanno ancora qualcosa di magico, la sua musica su queste vecchie ma longeve registrazioni sicuramente non risulterà attuale, eppure la voce profonda e sfacciata di Robert accompagnata soltanto dalla sua chitarra acustica ha qualcosa che travolge adesso e ogni giorno di più, davvero musica viva di passione, come se fosse qui a suonare i suoi pezzi, qui con noi.

Brani come “Sweet Home Chicago”, “Me And The Devil Blues”, “Love In Vain” “Drunken Hearted Man” per citarne alcune tra le tante, sono canzoni immortali e che rimarranno per sempre documenti dell’origine del rock'n'roll e di ciò che è stata la musica del novecento. Leggenda.

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