"Quindici uomini sulla cassa del morto
yo-ho-ho e una bottiglia di rhum"
Tutto ha inizio da qui. Mappe del tesoro con tanto di "X" rossa, la figura del pirata con la stampella e il pappagallo sulla spalla. Per non parlare dello stesso titolo, "Isola del Tesoro", che ormai fa parte del linguaggio comune e viene usato anche dai bambini o persone che magari non conoscono l'opera di Stevenson. Si può dire che grazie a questo libro la figura del pirata venne per la prima volta romanzata, elevandosi a qualcosa di più di un semplice fuorilegge, senza però togliere gli aspetti negativi, che in questo libro faranno sempre la distinzione tra pirati (cattivi) e resto della ciurma (buoni).
Questo e molto altro viene visto attraverso gli occhi di un ragazzo, Jim Hawkins, che come tutti quelli della sua età è ansioso di partire per vedere il mondo, finora costituito dalla sua vecchia locanda . Se non ci fosse stato quel vecchio lupo di mare, che anni prima era entrato per bere un bicchiere di rhum, e da allora non se ne era più andato, allora non ci sarebbe stata neanche la mappa, e di conseguenza la speranza di solcare i mari a bordo dell'"Hispaniola", con tutte le avventure e le esperienze che questo avrebbe comportato. Ed è proprio questo senso di libertà a pervadere fino all'ultima pagina il romanzo. Infondo l'avventura è un genere che non è mai passato di moda. Passano gli anni, i secoli, ma le persone sentono sempre il bisogno di evadere per un po' dalla realtà quotidiana, di ritrovarsi con la mente in qualche luogo fantastico e immaginario, sia che si tratti di un'isola sperduta o di qualche bizzarro pianeta, fa parte della natura umana.
Alla fine il tesoro altro non è che un pretesto, o forse no. Si potrebbe dire che sia proprio esso ad alimentare l'avidità e la bramosia degli uomini, e a far fuoriuscire la loro malvagità. Quindi in un certo senso è il denaro il vero antagonista della storia. Esaminata dal punto di vista del giovane protagonista l'avventura può considerarsi un passaggio dall'infanzia all'età adulta, lasciare la propria terra, i propri cari per scontrarsi con nuove e dure realtà; affascinanti sì, emozionanti, d'accordo, ma pur sempre dure. Questo significa conoscere anche nuove persone, due su tutte il dottor Livesey e il cavalier Trelawney, che prenderano il ragazzo sotto la propria ala. Ma una nota particolare va a quello che io considero il personaggio più geniale del romanzo: l'ambiguo Long John Silver. Per quanto faccia parte della cosidetta schiera dei "cattivi" e sia il principale antagonista, non si rivelerà mai né pienamente cattivo né del tutto buono. Un doppiogiochista, capace però di tenere a freno una ciurma con il suo carisma e di saper capovolgere le situazioni sempre a suo vantaggio, cambiando bandiera al momento opportuno. Saggio e a tratti umano, soprattutto con il giovane Hawkins a cui si affezionerà particolarmente, ma al contempo coraggioso e spietato. Silver racchiude in sé tutta l'ambiguità morale dell'uomo. Forse è per questo che mi risulta simpatico e rimane il mio personaggio preferito.
Dal libro sono stati tratti numerosi film e serie animate, altri film sui pirati si sono basate su questo romanzo, più o meno direttamente. Ma tutto ha inizio da qui, e mentre lo leggerete potrete ancora sentire quei pirati cantare tra un bicchiere e l'altro:
"Quindici uomini sulla cassa del morto
yo-ho-ho e una bottiglia di rhum
Bevono e il diavolo ha fatto il resto
yo-ho-ho e una bottiglia di rhum."
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