Torless frequenta una prestigiosa accademia, pochi possono permettersela, il suo futuro sarà roseo, di classe borghese, di valori sani, leale, un po' indifferente alla fede ma molto corretto. Torless ha solo un piccolo problema: gli manca la mamma. Ma forse non è l'unico problema visto che non lega con i compagni, non concepisce la matematica, sembra soffrire di derealizzazione ed ancora non ha capito nulla del mondo...

Quando scopre con i suoi "fidi" amici di un loro compagno con il vizio di rubare danaro scatta il vero dramma. Istituiscono una piccola setta segreta per discutere dei provvedimenti da prendere, sfortunatamente però  non sembrano avere le stesse idee. Lui vorrebbe denunciarlo, un altro vuole punirlo moralmente con ricatti ed abbattendolo psicologicamente ed un altro invece avrebbe solo voluto ammonirlo. In verità il ladruncolo verrà sfruttato ripetutamente nel lato sessuale; Torless è turbato.  

Non era del tutto nuova una storia del genere in posti come quelli, dove un branco di ragazzi (anche se borghesi) dovevano vedersela con i propri ormoni repressi. Torless distrutto da questa disumanità vuole reagire, era vero quel che diceva una prostituta di paese, i "signori" sono i più perversi e malati di tutti.

Questo romanzo del filone psicologico, come quello di Kafka e Pirandello per intenderci, va ad intaccare come era uso nel periodo tutte quelle fondamenta ormai abbattute e tutte quelle scoperte disorientanti. La scienza, la matematica, la fede. Che cosa era in verità e cosa doveva pensare quel ragazzo. La testa gli girava ed era sconcertato davanti i quesiti della matematica, come potevano trasformarsi delle formule tutto un tratto in filosofia?

"Nello sviluppo di ogni forza morale vi è uno stadio primitivo nel quale essa indebolisce l'anima di cui sarà forse un giorno la più audace esperienza; quasi che le sue radici dovessero prima affondare a tentoni e sconvolgere il terreno che più tardi esse sosterranno"

Un classico libro da ripescare.

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