Certi lavori meritano davvero una visibilità maggiore, è un dato di fatto, un qualcosa di oggettivo e reale come l'aria che respiriamo! Purtroppo in un paese dove l'arte viene spesso messa in un angolo e poco ci si prende poca cura dello spirito e della cultura intesa in senso più largo ed ampio (al di fuori delle aule scolastiche, tanto per intenderci), è molto facile che prodotti discografici di grandissima qualità e spessore non ottengano i giusti riconoscimenti e non vi sia intorno ad essi uno stupore ed un clamore assolutamente giustificati e condivisibili.

Di certo "The Music Next Door" rientra pienamente nel caso sopra descritto, infatti come si fa a non provare una certa emozione quando si sta per inserire nel lettore un cd in cui suonano insieme artisti del calibro di: Roberto Gatto, Rosario Bonaccorso, Daniele Tittarelli, Paolo Fresu e Stefano Bollani? Lo so, potrà sembrare una domanda retorica e banale, ma qui siamo seriamente davanti ad un album di gran livello e personalità dove si alternano composizioni originali (di R. Gatto) ed interpretazioni di brani altrui (per la precisione di: Elvis Costello, Ennio Morricone, Montano/P. Spotti, N.Rodgers/B. Edwards e R. Leoncavallo), il tutto accompagnato da un interplay pressoché perfetto e lineare: se si chiudono gli occhi sembra quasi di poter veder i componenti di questo splendido quintetto che, scambiandosi solo semplici occhiate e cenni del capo, ricamano melodie e disegnano trame con una facilità tutta da invidiare.

In molti potrebbero dire: ma da un ensemble del genere cosa volevi aspettarti? E' naturale che artisti di tal calibro producano lavori importanti e ben fatti, o no? Beh, secondo me, l'equazione grande cast uguale ottima performance non è sempre vera, infatti la storia insegna che spesso progetti (anche al di fuori della musica) di cui si prevede una riuscita stratosferica quando vedono effettivamente la luce risultano essere di molto inferiori alle aspettative, specialmente se l'equipe che li ha realizzati è di primissimo ordine. La causa principale di tutto ciò io la imputo quasi sempre ad un'eccessiva pressione esterna, accompagnata da scarsa comunicazione tra i componenti del gruppo di lavoro, ognuno dei quali, essendo leader nel proprio campo, tende ad imporre sugli altri la propria visione delle cose. Bene, in "The Music Next Door" questo non accade! Anche se in copertina a spiccare maggiormente è il nome di Roberto Gatto, in ogni traccia possiamo sentire e riconoscere gli elementi caratteristici degli altri musicisti, dall'estro di Bollani all'eleganza di Bonaccorso e Tittarelli, fino al lirismo e alla poetica di Fresu, il tutto coordinato e supportato dal tocco di un batterista che preferisce lavorare dietro le quinte, al fine di rendersi indispensabile senza esasperare le composizioni, così da dialogare con gli altri strumenti in modo da metterli "a proprio agio"; avete presente una bella serata conviviale tra amici in cui tutti sono rilassati e la conversazione procede per ore senza noia o silenzi imbarazzanti? Ottimo, è esattamente quello che volevo intendere io con quanto detto un istante fa! In tal frangente l'artista romano si comporta proprio come un perfetto padrone di casa, rendendosi lo stesso protagonista della situazione ma condividendo i riflettori con i propri ospiti, ognuno dei quali dice la sua e rende il dibattito fresco e dinamico. Si potrebbe concludere la recensione così, magari ricorrendo al classico "consiglio per gli acquisti", ma vorrei provare ad andare un po' oltre, se me lo permettete.

Ogni giorno si sente parlare di crisi, di abbassamento degli standard qualitativi di questo o di quel servizio, è una realtà inopinabile e su questo non ci piove, però io penso che una via d'uscita ci sia sempre, magari è lontana e ben nascosta ma sicuramente c'è. All'imbarbarimento della società, propinato da certi atteggiamenti e modi di vivere spacciati per sani, si può risponde con l'accrescimento individuale che passa anche dall'ascolto di buona musica, perché curarsi del proprio essere e della propria interiorità è un modo per volersi bene e ripulirsi dalle scorie con cui, volenti o nolenti, siamo tutti costretti ad entrare in contatto ogni giorno. Detto questo alla fine devo farlo, non ho molta scelta, quindi vi esorto ad ascoltare, anzi a vivere, questo "The Music Next Door": fatevelo scivolare sotto la pelle e respiratene a pieni polmoni l'atmosfera e gli umori, non ve ne pentirete! Il mondo presenta tanti microcosmi, io ho voluto proporvene uno, spero che faccia per voi e vi sia di aiuto. "The Music Next Door": Daniele Tittarelli: saxophone; Roberto Gatto: drums; Paolo Fresu: trumpet; Rosario Bonaccorso: bass; Stefano Bollani: piano.

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