Ricordo. Mi trovavo su facebook, spulciavo il profilo di una mia amica che aveva messo le foto di quando era andata al mare, quand'ecco che mi sento arrivare una notifica sul mio profilo.

SEI STATO TAGGATO IN UNA FOTO!

Subito mi affretto a vedere in quale foto sono stato taggato per vedere come sono venuto, se sono venuto bene, se si tratta delle foto del capodanno, se ci sono commenti di scherno o approvazione....

Arrivo nella pagina indicata e trovo questa immagine. La prima cosa che ho pensato è: non può essere una fotografia, sicuramente è un fotomontaggio, come fanno a stare in equilibrio senza cadere? Sono davvero troppi! 

Ero stato taggato in quella foto insieme a tantissimi altri miei amici e non, e chi ci aveva taggato aveva scritto una cosa sgradevolissima e razzista, ci aveva scritto: tornatevene a casa!

Io ho visto che in piccolo sulla foto, in basso a destra, c'era scritto qualcosa, un nome, "SOS Sahel". Sono andato a controllare, ho scoperto un sito fatto di foto bellissime di questo posto che si chiama Sahel. Mi sono informato su Wikipedia del Sahel che si trova in Africa, e ho capito tante cose.

Noi viviamo nella parte fortunata della terra, vedere queste persone così disperate da salire su un camion in 50 forse più tutti insieme, mentre invece noi siamo qua a passare i pomeriggi su facebook, a mandarci i messaggi con gli I-Phone....

Questa associazione SOS Sahel si occupa dell'Etiopia che proprio l'Italia ha invaso durante il fascismo, e quindi dobbiamo tutti sentirci colpevoli per quello che queste persone provano, per la povertà e la solitudine in cui gli abbiamo costretti.

Io personalmente, dopo aver fatto questa scoperta, del tutto casuale, mi sono vergognato. Mi sono vergognato di essere italiano. Noi parliamo di immigrazione, di clandestini, ma non pensiamo mai a quello che sta dietro queste persone. Queste persone se vengono in Italia è perché scappano dal loro paese, da guerre, dalla fame, dalla miseria, dalla povertà. Con quale diritto noi possiamo dire loro di tornare indietro? E poi cosa facciamo, quando arrivano in Italia li rinchiudiamo nei centri di permanenza? Ma perché? Quale reato hanno fatto per essere rinchiusi?

Ebbene quello che fa l'Italia con i centri di permanenza è una cosa contro i diritti dell'uomo. Non è possibile che nessuno ne parli e che nessuno faccia niente. 

Io sono molto superficiale ma questa foto, apparentemente simpatica, ha cambiato il modo in cui bisogna vedere le cose, in un certo senso mi ha cambiato.

Io non sono molto bravo a scrivere, non so descrivere bene la foto e tutto il resto, però ci tenevo a farvi riflettere come ho riflettuto io, a farci capire quanto siamo superficiali nelle cose. Voglio che anche voi possiate conoscere questa foto, e magari diffonderla, per far capire che gli uomini sono tutti uguali. Non esistono distinzioni tra bianchi neri gialli rossi, gli uomini sono tutti uguali, e la terra non è di nessuno. Non dobbiamo avere paura degli stranieri perché non ce n'è motivo.

Ci sono molti siti che trattano di questo argomento ma io vi consiglio di visitare SOS Sahel, le fotografie di Roberto Neumiller sono molto toccanti.

Chiedo scusa se non sono tanto capace a scrivere ma spero che il mio messaggio vi sia arrivato forte e chiaro. Grazie.

Carico i commenti...  con calma