"La Storia del Mostro di Firenze" di Roberto Taddeo è una trilogia ponderosa e avvincente che cerca di gettare luce sul caso più controverso e misterioso di cronaca nera italiana. In un contesto in cui il terrore si è insinuato nella vita quotidiana, quattro coppie di giovani sono già cadute vittime di un assassino spietato. L'autore, con abilità narrativa degna di un romanzo poliziesco, ci trasporta nella trama di un horror americano, dove il buio nasconde il volto di un omicida che colpisce con pistola e mutila le sue vittime. Il primo volume si concentrava soprattutto sulla cosiddetta pista sarda e sulle dinamiche di tutti i dublici omicidi.

Nel secondo volume della trilogia, intitolato "Il Mistero Continua," Taddeo trasporta il lettore nell'autunno dell'anno 1989, immergendolo nei labirinti intricati delle indagini sul noto serial killer. Il protagonista delle indagini è Ruggero Perugini, il coordinatore delle operazioni della Squadra Anti Mostro, che si ritrova a interrogarsi sulle ragioni che hanno portato il maniaco a interrompere la sua catena di omicidi e individua il colpevole in Pietro Pacciani.

Il fulcro del libro si concentra sui cosiddetto "Compagni di Merende" e sulla figura di Pietro Pacciani, soprannominato "il Vampa" per il suo temperamento irascibile. Il personaggio, inizialmente indicato come il colpevole solitario dei delitti, si trova coinvolto in un intricato cortocircuito giudiziario, che solleva domande cruciali sulla sua effettiva colpevolezza. L'evoluzione della trama offre al lettore una panoramica approfondita delle indagini, mostrando come il caso del Mostro di Firenze sia stato affrontato dalla giustizia e dalla società. In particolare, Taddeo mette in rilievo come l'assoluzione di Pietro Pacciani in appello sia stata influenzata da una campagna mediatica durante gli anni di Tangentopoli, quando la giustizia venne messa alla berlina dalla politica italiana, segnati dalla crociata di Berlusconi contro i giudici. Pacciani divenne così un personaggio mediatico, e Taddeo evidenzia persino l'esistenza di un video in cui la pornoattrice Jessica Massaro dell'agenzia di Riccardo Schicchi ha un rapporto sessuale con lui. La scrittura di Taddeo risulta avvincente e ben strutturata, mantenendo il ritmo incalzante della narrazione. La sua capacità di intrecciare fatti storici e immaginazione narrativa rende il libro una lettura coinvolgente per gli amanti del genere investigativo e per coloro che sono affascinati dalla complessità dei casi di cronaca nera.

In conclusione, l'analisi di Taddeo è meticolosa e coinvolgente: l'autore, pur non sposando nessuna teoria, tuttavia mantiene un metro di giudizio basato sui fatti dal punto di vista storico-naturalista. Giustamente prende quindi le distanze sull'odierna mostrologia innocentista. Indubbiamente è vero che un personaggio come Giancarlo Lotti sia come minimo controverso (non sa nulla del delitto di Mosciano di Scandicci del 1981 e dice di non aver mai sentito nominare il guardone Enzo Spalletti). Ma esistono anche molti riscontri a quanto da lui dichiarato. Certo si è giunti solo a una verità parziale e probabilmente non sapremo mai tutti gli aspetti oscuri di questa vicenda. Ma considerare Pacciani innocente (come ha anche scritto recentemente Gianluigi Nuzzi su la Stampa paragonandolo a Girolimoni) dal mio punto di vista è sbagliato. Giustamente Taddeo (sempre riferendosi alle teorie della corrente mostrologica innocentista) scrive che si tratta "di un esercizio letterario fuori tempo massimo che scorre lungo i bordi della storia del Mostro di Firenze senza centrarne il cuore". L'autore cita (sia nel precedente volume che in questo) anche il lavoro dello storico Francesco Maria Petrini (Francis Trinipet) che indubbiamente, tramite il suo canale YouTube (https://www.youtube.com/playlist?list=PLrqV9aRaRtn8z8IBfqT-5L3g8e4M-_A4a), ha approfondito (e continua a farlo) questa inquietante vicenda. Tra l'altro Francesco Maria Petrini è colui che ha coniato l’appellativo «Legionari di merende» per i responsabili della lunga serie di omicidi che hanno insanguinato le campagne toscane tra il 1968 e il 1985 seguendo la pista della matrice della destra eversiva. E proprio nel terzo volume si parla di Giampiero Vigilanti, un neofascista con passato nella legione straniera. Grade spazio poi viene riservato al medico perugino Francesco Narducci, un medico perugino deceduto in circostanze misteriose e a Francesco Calamandrei, un farmacista con torbide conoscenze. La domanda chiave rimane: sono coinvolti nei delitti o sono essi stessi vittime di oscuri giochi di potere? Il lettore viene coinvolto in un viaggio attraverso suggestioni esoteriche e trame massoniche, mentre gli inquirenti toccano il cuore del "secondo livello", sospettando che dietro gli omicidi delle coppiette si nascondano mandanti ben al di là dei colpevoli già in carcere.

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