La dimensione gruppo è mancata a Robyn Hitchcock fin dal 1982, quando si affidò ai freddi sessioners diretti da un volenteroso Steve Hillage per Groovy Decay (in seguito rinnegato); mancava nel 1984 nel pur efficace I Often Dream of Trains. Non è sorprendente si sentisse questo difetto, vista l'ondivaga qualità di songwriter ed il passato da maestro cerimoniere di un brillante ensemble chitarristico come i Soft Boys (nel triennio 1977/79 secondi solo ai Television). Proprio quei Soft Boys che si riformano intorno all'orfano leader nel 1985: a parte Kimberley Rew (che insegue soddisfazioni finanziarie con Katrina & the Waves), il nucleo è quello classico, con Andy Metcalfe al basso e Morris Windsor alla batteria.

L'assenza di Rew fa subito dimenticare gli intrecci chitarristici di un tempo, ma la solidità della sezione ritmica dà enormi soddisfazioni nei brani più compressi e insidiosi (il raga velocizzato di Goodnight I Say); altrove la direzione è quella di un pop arguto e malato (My Wife and My Dead Wife, il capolavoro di Egyptian Cream, la sottile Insect Mother), arrangiato in maniera certosina.

Qualche elemento triviale (Heaven, Another Bubble, Strawberry Mind) non guasta l'armonia di insieme, vicina ai risultati della vecchia formazione.

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