INTRODUZIONE:
Per chi ancora non lo conoscesse Rock John è un musicista nato dalla strada che si sta affermando grazie ad un enorme tour che lo vede impegnato con date frequentissime in tantissimi paesi e paesini (niente città) italiani da ormai molti mesi. Non è facile apprezzare a pieno la sua musica, di fronte alla quale i palati fini potrebbero storcere il naso (effettivamente l'unico disco che possiedo l'ho digerito poco anche io e l'ho anche recensito), ma dal vivo un suo carisma ce l'ha. Con il pubblico ci sa fare.
Ho approfittato della sua mail nel retro-cd, per porgli le 5 domande per DeBaser, sapevo che mi avrebbe risposto!
5 QUESTIONS TO ROCK JOHN
1) Ciao Rock, tu sei nato artisticamente nella strada e ancora continui a produrre musica li, principalmente per un pubblico non pagante... Cosa ne pensi della situazione dei musicisti di strada di oggi? E perchè ti esibisci solo in piccoli paesi e non in province di rilievo?
"Rispondo volentieri al questionario, spero sia un modo per farmi conoscere, visto che andrà su internet, anche se questo sito non lo conosco, d'altra parte io e l'informatica siamo come il latte e il limone, meglio che stiamo lontani.
Bah guarda, la musica da strada c'è, è viva, respira ancora, anzi io la considero l'espressione musicale più autentica. Il modo più autentico per venire a contatto con un pubblico in maniera diretta. I musicisti di strada non fanno una bella vita, a parte rare eccezioni (me compreso che me la sto cavando più che bene da un anno a questa parte)
Mi esibisco solo in città piccole perchè è molto dura avere il permesso in comuni grossi, e poi ti confesso che la gente vera oggi nel 2000 sta soprattutto nei paesini piccoli, dove la vita è più semplice, e si applaude anche per canzoni semplici, e non si storce il naso agli sconosciuti. In città sono più esigenti e lasciamelo dire molti se la tirano anche un pò se mi passate il termine".
2) Hai mai partecipato al 'Ferrara Buskers Festival' (uno dei più importanti festival musicali di artisti da strada del mondo)?
"No mai avuto il piacere".
3)Il tuo è chiaramente un nome d'arte, che si rifà a certi miti americani. Visto che citi continuamente l'America, parlando della guerra in Vietnam (tema ormai abbandonato dai più), di New York. Puoi spiegarci perchè tanta predilezione per il continente americano?
"Semplice, sono nato a New York. Mi sento ancora legato a doppio cordone all'america. Io in Vietnam c'ero e "Vietnam, Amaro Vietnam" è assolutamente autobiografica. Sai caro intervistatore, quando vedi morire i tuoi compagni con la faccia nel fango non te lo dimentichi facilmente. Molti mi accusano di inventare i testi: Falso! Mai inventato un testo, io sono vero come la strada. L'america ce l'ho nel cuore, così come l'Italia, ho il cuore diviso come dice il mio album".
4) Pubblicherai mai qualche disco con una casa discografica, o continuerai a venderli esclusivamente ai tuoi concerti?
"Non è facile trovare un contratto coi maledetti discografici. Un sacco di porte sbattute in faccia me le sono beccate, ma ultimamente mi sto togliendo la soddisfazione di sbatterne qualcuna io, e dire di no a qualche infimo contrattaccio... Io odio il mondo dei discografici e il business musicale, certo un bel contratto sicuro e a lungo termine mi farebbe gola, in questo mondo di precari d'altra parte chi non ama la stabilità? Anzi potrei farci una canzone "Amato posto fisso" ahahah bando alle ciance... Scusa sono sempre stato un burlone e cerco sempre di far ridere, la battuta ce l'ho sempre carica con il colpo in canna, neanche in Vietnam mi mancava".
5) Prima di salutarti e ringraziarti per averci dedicato il tuo tempo, ti faccio l'ultima domanda. Qual'è il tuo sogno per il futuro della tua musica?
"Ovvio avere un contratto miliardario con la Virgin... ahahaha ovviamente scherzavo, a me di diventare ricco non interessa. Io ho lavorato in fabbrica per 20 anni ho smesso solo 8 mesi fa, ovvero da quando ho fatto un discreto gruzzolo con la musica da strada. Un sogno? bè chi può dirlo? Non lo so, bah fare un bellissimo disco mi piacerebbe, uno di quei dischi di cui ne parlano tutti, anche dieci anni dopo che sarò morto. Grazie per la disponibilità e per la visibilità che mi hai dato. Un in bocca al lupo grande a tutti quelli che partono dal niente per intraprendere la mia carriera. Yeah LOVE THE ROCK FOREVER AND EVER!"
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