1978.
1430, East Covina Boulevard, Charter Oak High School, Los Angeles. James Alverson ha appena cambiato scuola. È un adolescente per niente tranquillo. Suona anche la chitarra. Discretamente, ma di sicuro sa usarla come strumento di seduzione. È sempre stato in grado di attirare a sé ragazze facendo ruggire le sei corde. Ora che ha cambiato istituto la faccenda si fa difficile. In giovane età un nuovo arrivato può essere vittima di sfottò o di emarginazione. Quando si vede allo specchio, i suoi capelli lunghi rassicurano poco anche lui. Ma l’indole è quella e la zazzera lo aiuterà a farsi conoscere. Già. Ma da dove iniziare? Di certo non dai traffichini di droga, quelli servono ma meglio contatti sporadici. Ci vuole qualcuno come lui, né secchioni né tipi tranquilli. Per costruirsi una reputazione a scuola c’è bisogno del branco e il branco deve essere quello giusto. Un branco di rockers. Per questo James all’inizio sta un po’ sulle sue. Studia la situazione. Individua alcune persone ma non si butta subito. Vuole capire. Vuole essere sicuro di azzeccare tutto al primo colpo ma senza lasciarsi prendere dall’istinto. Senza avvicinarsi al primo capellone che passa agganciandolo con un “Ehi ciao!”. Potrebbe essere un nerd, in fondo. James studia, dopo averli rintracciati, i gruppi di ragazzi spavaldi e guasconi, cercando di capire quale fosse il più forte e chi comandasse al suo interno. E dopo qualche settimana di acute analisi ci vede bene. Lancia l’amo e il biondo coi capelli più lunghi della scuola si lascia prendere. Quel biondo è Vince Neil Wharton.
A questo punto il gioco diventa facile. L’amicizia si stringe, le ragazze arrivano come i topi al formaggio e, mentre Vince si dedica a loro, James cerca gli altri due che servono a mettere in piedi la band. Joe Marks e John Marshall vanno quindi ad occupare basso e batteria. Nasce così un gruppo che prende il nome di Rockandi e che ha l’unica pretesa di fare del rock n’ roll a buon mercato per feste non ufficiali d’istituto. I ragazzi iniziano da cover di Cheap Trick, Aerosmith e Brownsville Station. Il discorso funziona alla grande e la mente di Vince è diabolica. La sua conoscenza dell’istituto e di chi ci bazzica dentro è pressoché totale ed è proprio lui a spingere i Rockandi verso una scelta che strategicamente si rivelerà vincente. Dopo una specie di mappatura dei nerd, e dopo averne individuati tanti, Vince parte con una stressante ed incessante opera di convincimento verso questi ultimi, finalizzata ad ottenere la disponibilità delle case libere dai genitori. Chiede solo la possibilità di organizzare feste, portare ragazze e suonare. Nonostante disastri e distruzioni di ogni genere, il progetto prende piede e in men che non si dica i Rockandi sono la band party rock adolescenziale più famosa della zona.
Sulla spinta di questo piccolo ma consistente successo locale, i Rockandi vanno in studio a registrare un demotape di cinque brani (1979) scritti da loro, che ne sanciranno il massimo punto espressivo. Che poi, parlare di punto espressivo, forse è davvero troppo.
Infatti, il lavoro che i giovanotti svolgono sbrigativamente in sala di registrazione non ha assolutamente una buona qualità audio. Anzi, esprime perfettamente il concetto di bassa fedeltà. Ma non è neanche inascoltabile. La musica è molto orientata al rock n’ roll melodico di Cheap Trick e Aerosmith, ma non è liquidabile così in fretta. Sebbene ci sia dentro tutta l’ingenuità degli adolescenti rockers della west coast, inizia a farsi strada l’accezione del termine catchy più glamour e anni 80 del termine. La dolcezza dei testi d’amore di una volta inizia a farsi più ruvida e provocatoria. La chitarra di James è più graffiante e distorta. La voce di Vince è quella di ragazzino, ancora non pronto per essere il singer dei Motley Crue. Insomma, si tratta di un prodotto di base immaturo ma con molte potenzialità dentro. "She’s Gone" esprime perfettamente il salto in avanti operato dai nostri, verso una positività delle melodie che comunque, soprattutto sulla base ritmica complessiva (e di chitarra in particolare) diventano più moderne. Strano parlarne oggi che queste cose vengono considerate vintage. Alcuni cambi di tempo ricordano il punk che è l’influenza principale di un brano come "I Really Want To Dance With You". Quanto avranno preso i primi Poison da questo brano? La componente di orecchiabilità di questa canzone è molto molto marcata, quasi a voler anticipare i successi di vendite dei gruppi che sarebbero partiti dall’anno successivo. Il glam, quello vero, quello che sarebbe uscito da scuola per invadere le strade ha il suo seme in "Let’s Get Rockin Tonight", brano dai ritmi ripresi da chiunque abbia fatto successo negli anni 80 e 90. "My Girl Waiting For Me" ha una base ritmica di quelle che sono piaciute anche alle band brit degli anni 90. "All American Kid" è il pezzo più duro dei cinque ed è quello più vicino alle sonorità street rock, poi diventate vero e proprio sleaze con gli Hollywood Rose e gli L.A. Guns.
Prima di loro, “reperti” di questo genere sono attribuibili solo ai Sister di Lawless e Sixx. La musica di questi era molto più vicina al metal, quindi più aggressiva. Ai Rockandi va riconosciuto il merito di aver saputo incrociare le sonorità commerciali dei Cheap Trick con uno stile decisamente meno vaporoso e più concreto. Non aspettatevi niente di particolarmente entusiasmante. D’altronde erano solo quattro pazzi in cerca di sesso. Aspettatevi solo di andare alla scoperta delle radici del glam. All’indirizzo 1430, East Covina Boulevard, Charter Oak High School, Los Angeles.
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