È una notte stellata. Troppo bella per dormire. Troppo... anche per morire. Il mio cavallo nero passeggia stancamente, mentre ammiro il cielo. Non lo facevo da un po'. Nuvole di fumo azzurro escono dalle mie labbra secche. I coyote in lontananza divorano la loro preda. Oggi non ho voglia di morire. Facciamo che me ne vado domani... la mia famiglia capirà. Mio figlio, crescendo, smetterà di odiarmi. Allora io sarò solo cenere di queste terre polverose. E vedrò il sole tramontare. Per sempre.

Quando un videogioco riesce ad emozionarti tanto, non vorresti mai che finisse. Con i titoli di coda se ne va un mondo intero. Un mondo che hai vissuto. Non sei più il cowboy John Marston con le sue vecchie cicatrici. Perdi la tua mira di falco. Perdi i tuoi amici. I tuoi nemici. Ad un tratto le persone che ti hanno accompagnato per parecchi giorni non esistono più.

Ti ricorderai sempre le lunghe cavalcate verso l'orizzonte fiammeggiante. La calma innaturale di intere praterie dipinte di rosso. Le risse nei saloon dopo un whiskey di troppo. Le sparatorie all'ultimo sangue. Le rapine in banca. Il fuoco che ti scalda le ossa nelle terre innevate del nord. I cactus che ti disorientano con le loro forme tutte uguali. Tutte diverse. I suoni di una natura selvaggia che vive intorno a te. Immensa. Maestosa. Sublime.

Tutto è ricreato con precisione millimetrica. Musiche degne del miglior Morricone. Silenzi. Pause. Un gioco lento, da vivere come si vive una vita. Buttandosi nella mischia, senza mai fermarsi. Fuggire. Bloccare il tempo per spappolare la faccia a qualche brigante, con mira chirurgica. Poi ancora la calma. Vagare nella notte buia. Solamente per farsi sfiorare da atmosfere magnifiche.

Mai fermarsi.

Mai.

E' sopravvivenza.

Ti sarebbe piaciuto essere là, per qualche istante? Proprio in cima a quel canyon, il tetto del mondo. A due passi dal sole. A due passi dal vuoto. Ti sarebbe piaciuto esserci?

Io ci sono stato.

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