Dopo aver ormai consolidato un importante e prezioso gruppo come gli Idlewild, ora il cantante Roddy Woomble si prende i suoi spazi.

Seguendo la sua pulsante passione per la poesia e la cultura scozzese Woomble compie un progetto solista sfornando così un suo primo disco. Prodotto da John McCusker sotto la PureRecords, “My Secret Is My Silence” si presenta come un'opera compiuta e ben organizzata.  Un puro concentrato di malto di whisky con un buchè di ritmi scottish folk da cui lasciarsi ubriacare negli inverni più umidi.
Il disco è opera di una band d'eccellenza che vede, oltre al già citato produttore e già noto per la sua folk band John McCusker (come per i suoi lavori solisti), la stessa moglie di Woomble (Ailidh Lennon) al basso e le bellissime voci di Kate Rusby e Karine Polwart. Il disco ha preso forma anche con la collaborazione del chitarrista degli Idlewild Rod Jones il quale con lo stesso Woomble ha scritto cinque canzoni.

I ritmi folk sono impreziositi da sviolinate e da strumenti come l'armonio, flauti, fisarmoniche e pipe scozzesi. Non lontano da quello che tuttavia potrebbe essere un lavoro alla Idlewild acustici, Woomble riesce a concepire un album genuino e profondo. Il profumo e l’intensità che emana è di un insieme di ballate folk da scaldare il cuore negli inverni più rigidi.

L album si apre con la bellissima “I Came From The Montain” con una chitarra acustica malinconica su cui si posa la calda voce di Woomble prima di essere presa a braccetto da Kate Rusby. Ci parla di sogni e paure, comunicazioni verbali e del tempo che su tutto preme.
Dalla seconda posizione parte una rockenrolleggiante “As Still As I Watch” dove questa volta Roddy canta con la bravissima songwriter Karine Polwart.
Dopo la dolce e incalzante terza traccia arriva la bellissima title track, “My Secret Is My Silence”. Come una bevuta serale in un pub sulla riva di un lago.
Ma è alla quinta posizione che si incontra forse la vera perla dell’ album: “Act IV” è un gioiello di canzone dove flauti e pipe accompagnati da chitarra acustica formano eleganti armonie incantate prima che delle soffici percussioni facciano intonare uno splendido duetto Woomble–Rusby. It was act four that broke my heart!
I ritmi cambiano orizzonti con “From The Drifter”. Si è qui travolti da un ritmo folk che diventa quasi un ballo irlandese. “If You Could Name Any Name” è una leggera ballata acustica ancora una volta omaggiata dalla bellissima voce della Polwart prima di arrivare a “Whiskeyface”, una strumentale di due minuti e quaranta da ballare ubriachi sui tavoli. “Waverlay Waves” è un'altra prova dei commoventi nodi vocali che Roddy tesse con Kate Rusby. "So let the light be mined away”

Scivola così questo primo e coraggioso lavoro di Woomble, tra duetti mozzafiato, sviolinate e chitarre acustiche.

Ideale da ascoltare in compagnia è un ottimo compagno di bevute.

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