Proprio quando il pubblico comincia a recalcitrare, due ragazzotti in camicia rossa e cravatta nera, in perfetto stile Krafwerk, escono correndo dalle quinte e “imbracciano” subito i loro strumenti: i sintetizzatori, proprio quelli che manderanno in delirio il pubblico. Si comincia con "Royksopp’s Night Out", che scalda i muscoli dei presenti al Rolling Stone, poi, alla terza canzone, la bellissima "What Else Is There?", compare la cantante del gruppo, incinta di sei mesi: Anneli Drecker, che soavemente accompagna la melodia.
Svein Berge e Torbjørn Brundtland spremono la batteria elettronica, saltano e ringraziano puntualmente alla fine di ogni canzone, dicendo quanto sono contenti di essere a Milano. Dopo poco più di mezz’ora di concerto, però, salutano ed escono, in attesa che i presenti, ovviamente, chiedano il bis. È così per circa un’ ora. Infatti sembra non se ne vogliano più andare, saranno cinque i bis, fino alle coinvolgenti cover di "What Does It Feel Like?" e "Go With The Flow". Grande energia e complicità con il pubblico. Una serata ideale per ballare e dimenticarsi i problemi della vita.
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