Benché io non sia un esperto di musica, «Männersachen», di Roger Cicero, mi ha colpito molto: è un mix di classe tra il swing moderno e quello un po' retrò che si è rivelato affascinante fin dal primo ascolto. Tedesco ma di genitori rumeni, Cicero (il suo nome all'anagrafe è Roger Marcel Ciceu) è figlio d'arte: suo padre infatti suonava nel Eugen Cicero Trio.

Fin da giovanissimo entra nella Bundesjugendjazzorchester (Orchestra Jazz della Gioventù Tedesca) dove fa esperienza e affina le sue doti innate, arrivando alla ribalta col "Roger Cicero Quartet", in cui ad uno stile decisamente anni Quaranta e Cinquanta, combina l'insolito uso della lingua tedesca. Nonostante il successo, continua a suonare nell'orchestra di Trossingen, sua città natale, e partecipa a numerosi festival jazz e swing. Nel 2003 viene pubblicato il quinto album della sua carriera, «Männersachen», appunto, che evidenzia ulteriormente lo stile dell'artista, che fa pensare a nomi come Frank Sinatra o Dean Martin, ma non è mai una mera imitazione.

Cicero è un grande intrattenitore, col suo stile è riconoscibilissimo: mai la lingua tedesca è suonata così piacevole; ben costruito, ben eseguito, ironico, divertente, l'album è un insieme di piacevolissimi pezzi, tra cui spiccano «Schieß Mich Doch Zum Mond», cover in lingua tedesca di «Fly Me To The Moon» del grande Sinatra 'The Voice', oltre a «Kompromisse», «Das Ganze Leben Ist Ein Zoo» e altre gustose esecuzioni. Particolarmente divertente «Kein Mann Für Eine Frau», un 'non-sono-fatto-per-una-sola-donna', dalle riminiscenze di stampo Lou Bega e la sua «Mambo n.5». Decisamente bella «Wenn Sie Dich Fragt»; delizioso e raffinato bossanova. Successo indiscusso del brano è «Frauen Regier'n Die Welt» (le donne comandano il mondo), inserita come bonus track dopo che l'artista presentò proprio questo pezzo all'Eurovision Song Contest 2007 ad Helsinki in rappresentanza del suo paese.

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