ROGOREDO FS –RETROVIE DELLO STATO (AUTOPRODUZIONE)

https://open.spotify.com/album/2NIsCiBZwuZuNBw3LpCnu2?si=R_yCCa7PSNSxRC5G29kLqQ

Quanti sono i gruppi in Italia che sanno scrivere un ritornello che non sia un’accozzaglia di banalità, di nonsense? RogoredoFS sicuramente lo sanno fare. In questo ep d’esordio sono diversi i passaggi in cui ci dimostrano che il cantautorato non è mero esercizio, onanismo con in mano la Treccani, dimostrazione di quanto si è più o meno cool. Ma alle nuove generazioni, o agli universitari che pensano di avere la marcia in più (ascoltare la crudele e spietata, quanto lucida “Crostini” in cui cantano “Ventun anni persi a sopprimere il cervello , Convinti che sui libri saliranno di livello”), forse un disco come questo, che scuote le anime (quelle “risvegliate”, che hanno voglia di ascoltarsi) non piace, c’è troppo da impegnarsi. Forse domande geniali rivolte a persone “soporose” stanno strette (come appunto in “Soporoso” in cui ci e si domandano; E' il sistema ad averti imprigionato? O sei tu che hai ingoiato le chiavi?). A questa matassa di provocazioni, domande, spesso incastonate in ritornelli che se fossimo in paese normale potrebbero diventare anthem generazionali, corrisponde spesso una matassa musicale che avvolge alla perfezione testi così “profondi”. Già, perché, come per esempio in “Narcan” (altro brano con un ritornello micidiale), il brano inizia piano, con un arpeggio di chitarra che fa pensare al geniale zoppicare delle note di Thelonius Monk, per poi diventare ballata rock malinconica con un incedere che ti ammorba per la sua inesorabile progressione per poi sfociare in un finale dai riff rock penetranti. Il tutto con un vocalist fuori da ogni schema. Un cantante che snocciola testi perfetti e seri con un sorriso perculante quanto basta, si spera, per far vomitare le chiavi del sistema che molti, purtroppo, si sono ingoiati tra uno spritz e un gin tonic.

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