Eventi atmosferici sempre più forti e imprevedibili, le nostre case devastate dalla violenza degli uragani, i nostri raccolti distrutti dal mare che penetrava inarrestabile per chilometri.
Molti di noi sono morti e così abbiamo abbandonato la costa per dirigerci verso l'interno, nella zona morta, sconquassata dai venti ma più sicura.
Poi, un giorno, sono arrivati Loro.
Non sappiamo da dove e ormai poco importa, la luce del sole Li rende invincibili, non possiamo scorgerLi quando attaccano, rapidamente ci disgregano e ci assorbono. Agli animali è toccata la stessa sorte, per Loro siamo il medesimo sangue, uomini e bestie.
Non potremo mai combatterLi e a questo ci siamo rassegnati.
Siamo uomini ma dormiamo in buche profonde scavate nel suolo, ci nutriamo di quello che possiamo. Con la luce ci nascondiamo braccati, sopravvivendo in un esilio notturno per non cibarLi di noi.
La luce colorava, il sole scaldava la pelle e cantavamo stretti, si procedeva presi per mano, gli occhi negli occhi, così ricordo l'infanzia e la vita, ma devo dimenticarlo per non impazzire.
Ora dormo solo, non voglio soffrire un'altra mancanza.
Da Uomo ho deciso e presto rivedrò ancora una volta l'Alba, non voglio morire nel buio conoscendo l'ineluttabilità del mio destino.
Ancora pochi istanti e dall'orizzonte Illuminerà il mio volto. Comincio a scorgere i primi rosati bagliori, avrò il tempo di riempirmene lo sguardo? Il freddo del mattino mi lagrima gli occhi ma distinguo il vapore caldo del mio respiro e sono commosso, non ho più paura.
Mia Cara, sto infine raggiungendoTi.
Nell'Alba, la mia ultima, il Sole è belliss
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